Un blog di sole interviste: la Stanza delle Torture di Cinzia Donati

Scritto da Elena Assirelli

lunedì, Ago 17
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Cos’è Storie di blogging?

Storie di blogging è la nostra rubrica che racconta la storia senza filtri di una blogger italiana. Che sia per hobby o costituisca un vero e proprio lavoro, il blogging ha due ingredienti principali per diventare di successo: la passione e la costanzaScopri le altre storie di blogging o candida la tua!

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Oggi vorremmo presentarti un progetto molto particolare a cura di Cinzia Donati, giornalista di professione e blogger: la Stanza delle Torture – il Blog di Cinzia Donati.

Ti lasceresti “torturare” da una giornalista, acconsentendo a rilasciare un’intervista senza filtri?

Cinzia pubblica sul suo blog interviste a personaggi più o meno noti, con un’unica cosa in comune: avere qualcosa da raccontare. Il suo è un progetto nato prima sulla carta e poi trasferitosi sul web, appunto, in forma di blog.

Questa volta, però, l’abbiamo intervistata noi 😉

Chi sei, cosa fai e da quanto hai iniziato a bloggare?

Sono Cinzia, classe 1974, nata a Pisa, vivo in Toscana, a Torre del Lago Puccini, nella provincia di Lucca. Grandi! Avete separato “chi sei” da “cosa fai”! Vi conosco da poco, ma vi adoro già!

cinzia donati

Dicevamo… Faccio la giornalista. Ho alle spalle un tot di esperienze lavorative nel campo della comunicazione, soprattutto uffici stampa di eventi e concerti. La musica è una costante nella mia vita, per passione e per lavoro. Due sono le esperienze lavorative passate, significative e decisive, che amo ricordare, entrambe proprio in campo musicale: quasi un decennio a Radio Babilonia, come redattrice del tg, e qualche mese come stagista presso l’ufficio stampa D’Alessandro e Galli, agenzia di organizzazione concerti a livello internazionale. Con la casa editrice Giovane Holden Edizioni, ho pubblicato “Nudo”, un libro fatto solo di pagine bianche, con cui sono finita a Striscia La Notizia (senza raccomandazioni!), “La stanza delle torture”, prima raccolta di interviste a persone e personaggi realizzate per il magazine Paspartu, di cui coordino la redazione, “La seconda stanza delle torture”, che segue la prima, e “La terza stanza delle torture”.

Tra la prima e la seconda Stanza, nel 2009, nasce il blog. Faccio la blogger per divertimento dal 2003, per lavoro da maggio 2018.

Come hai scelto il nome del tuo blog, la Stanza delle Torture?

Pur facendo la giornalista, le interviste da sempre mi fanno quel senso di fastidio… Di pancia, direi tipo un’allergia! Non mi piace sottoporre le persone alla tortura di rispondere a domande.

Ma ovviamente, per il lavoro che ho scelto, non posso evitare di farlo, perciò quando è nato il libro che raccoglieva le prime interviste, da cui poi è nata l’idea del blog, insieme all’editor della casa editrice abbiamo pensato di sdrammatizzare e trovare un nome che giocasse su questa mia allergia! Il parto del nome lo devo quindi alla mia editor!

copertina la seconda stanza delle torture

Come ti è venuta l’idea di intervistare le persone e creare un blog a riguardo?

Diciamo che la modalità intervista è uno dei compiti che un giornalista si trova a dover affrontare. Avendone messe da parte una certa quantità, mi piaceva raccoglierle tutte in uno spazio online. Sono partita dalla pubblicazione di quelle fatte dieci anni fa e sto andando avanti in ordine di tempo. Sono interviste datate, quindi, ma ancora attuali, a personaggi famosi e non. A fianco di queste, durante il periodo del lockdown ho sentito l’esigenza di pubblicarne anche di nuove. Così ho creato la rubrica “giornalisti e blogger”, in cui intervisto i miei colleghi.

Chi è il tuo pubblico, quale è la tua nicchia?

La mia nicchia è una vera e propria nicchia! Nel senso che è un pubblico ristrettissimo. Sono persone a cui piace leggere qualcosa di qualcuno senza filtri. La caratteristica che ci tengo sempre a sottolineare è che io pubblico esattamente ciò che mi viene detto dall’intervistato. Anche eventuali errori! Ovviamente i torturati vengono avvisati prima, che se sbagliano un congiuntivo, se lo ritroveranno così pari pari nel testo! Questa cosa per me è importantissima, perché la riconduco ai miei valori: onestà e trasparenza.

Qual è la stata la motivazione che ti ha spinto ad aprire il tuo blog?

La voglia di condividere le interviste con un pubblico più ampio rispetto a quello che mi leggeva sul magazine cartaceo.

Qual è il tuo why?

L’onestà e la trasparenza. Sono due valori, ma di essi infarcisco ogni singolo dettaglio della mia vita! Lavorativa e privata. Sento come “missione” proprio questo fatto di aggiungere onestà al mondo.

Quali sono le differenze tra fare la blogger e fare la giornalista?

Ehm… Le fatture? Hahaha! Scherzi a parte, apro una piccola parentesi: quando fatturo da giornalista applico uno schema, quando invece fatturo da blogger ne applico uno diverso! Questo per dire che sono due professionalità che, nel mio caso, convivono nella stessa persona, ma molto differenti.

Se dovessi riassumere, direi così: da blogger espongo le cose dal mio punto di vista personale, perché credo che le persone da un blogger si aspettino questo. Da giornalista espongo le cose nel modo più asettico possibile, togliendo tutto ciò che può essere mio personale. Cioè espongo i fatti nudi e crudi. La Stanza delle Torture in questo senso è un blog ibrido, perché contiene interviste in cui non espongo mai il mio parere personale su ciò che l’intervistato dice. Nella categoria “Dettagli di Toscana” (nata da poco), scrivo articoli che consigliano luoghi toscani meravigliosi. Ma che sono meravigliosi, appunto, lo dico io, secondo la mia esperienza personale! In questo caso mi sento più blogger che giornalista.

cinzia donati 2

Hai seguito dei corsi prima di aprire un blog o avevi già competenze digital, oppure hai iniziato da zero?

Ho iniziato da zero, seguendo la passione che ho da sempre per il digital e la scrittura online. Ho iniziato a fare corsi a maggio 2018 e ho iniziato a pensare di monetizzare un anno dopo. Il blog esisteva già da tempo, ma essendo un hobby, non avevo idea se stavo facendo le cose nel modo giusto. Dopo un paio di anni di corsi e di aggiornamenti vari (al momento impiego circa un’ora al giorno per aggiornarmi sul mondo dei Social), ho deciso di far nascere la categoria “Dettagli di Toscana”, scegliendo un argomento che, molto probabilmente, è più facilmente monetizzabile rispetto alle interviste.

Hai fatto tutto da sola oppure ti sei fatta affiancare da altri/e professionisti/e?

Finché è stato un hobby, ho fatto tutto da sola. Tutorial a go go! Su ogni cosa possibile e immaginabile che riguardasse un blog: da come crearlo da zero a come promuoverlo, da come scattare foto a come scrivere in ottica SEO. Quando ho deciso che la blogger poteva essere una professionalità da affiancare alla giornalista, mi sono fatta aiutare da un buon webmaster per alcune cose tecniche. La parte promozione invece rientra nelle mie competenze professionali, perciò è fatta in casa da me! Mi sento quasi un’artigiana!

Quale è stata la cosa più difficile che hai dovuto affrontare/imparare durante il tuo percorso?

Mantenere il focus su onestà e trasparenza. È una difficoltà che si presenta costantemente e che difendo a spada tratta!

Come gestisci la tua scaletta lavorativa settimanale o giornaliera?

Ho una scaletta elastica, che cerco di impostare mensilmente, ma che spesso stravolgo da un momento all’altro! L’attività giornalistica porta con sé questa caratteristica dell’imprevisto e dello stravolgimento della scaletta. Perciò diciamo che sono abituata. In generale, mi organizzo in base agli articoli che devo preparare per il magazine mensile con cui collaboro, poi aggiungo le interviste e i dettagli di Toscana, che cerco di mantenere con questo ritmo: ogni tre interviste, pubblico un articolo sui dettagli. L’aggiornamento professionale e i Social invece sono attività quotidiane che pianifico settimanalmente.

Come scegli chi intervistare?

I personaggi famosi in genere li incontro nel corso di eventi e spettacoli a cui vengo invitata in qualità di giornalista. Invece le persone non famose – che sono le mie preferite – sono persone di cui vengo a conoscenza nei modi più vari, per passaparola, per sentito dire… Sono persone che magari nessuno ha mai intervistato né fotografato, che però hanno qualcosa di interessante da dire, perché fanno cose speciali su cui nessuno ha mai posto l’attenzione.

L’intervista al personaggio famoso mi porta un po’ di glamour, ovviamente, ma la vera soddisfazione è intervistare lo sconosciuto, poi incontrare qualche lettore al supermercato e sentirmi dire “Ma sai che hai intervistato il mio vicino di casa? Ma sai che mai avrei immaginato che fa quella cosa meravigliosa che hai scritto?”. Questa poi in fondo è la mission del giornalista: far conoscere qualcosa di sconosciuto, divulgarlo. Sono convinta poi che se un lettore vuole leggere un’intervista a Laura Pausini, certo non viene sul mio blog, ma va su portali ben più noti.

la stanza delle torture teaser

Hai pensato di utilizzare altri format per il tuo progetto? (Podcast, Vlog, eccetera)

Per adesso no. Però, ora che mi ci fate pensare, essendo “nata” dentro un’emittente radiofonica, un podcastino quasi quasi…

Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto con il blog?

Essere contattata da una attività interessata a collaborare con me, che mi ha trovato cercando qualcosa su Google. Il sogno, o forse la leggenda metropolitana, del blogger: essere trovato su Google!

Quali sono i tuoi obiettivi come blogger?

Spero di arrivare a farlo diventare un lavoro al pari dell’attività giornalistica. Per adesso quest’ultima è quella prevalente nel mio bilancio personale.

Cosa ti ha insegnato il blogging e che tipo di crescita personale e professionale senti di aver intrapreso?

Credo che avvicinarsi al mondo del blogging apra una grande finestra sul qui e ora! Sembrerà strano, o forse troppo filosofico come concetto… Ma bloggare bene, o comunque al meglio di ciò che possiamo fare, implica essere costantemente aggiornati su tutto! Chi ha difficoltà a rapportarsi con la tecnologia, o vive costantemente fuori dal tempo, secondo me non può riuscire a pieno in questa attività. Per questo la crescita è questa: “Benvenuti qui e ora!”.

Qual è stato il consiglio migliore che tu abbia mai ricevuto riguardo al blogging?

“Scrivi per i lettori”.

Quali consigli daresti tu a chi vuole aprire un blog?

Di stare sintonizzati qui e ora, assolutamente come priorità. Di formarsi e aggiornarsi costantemente senza sosta. Di non aver paura della tecnologia. Di usare gli strumenti e di non farsi usare da essi.

Per continuare a seguire Cinzia:

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Elena Assirelli

Elena Assirelli

Digital Marketer e amante della SEO. Da quando ho 11 anni passo gran parte della mia vita davanti allo schermo di un computer. E no, non mi sento nerd, anche se qualche amico sostiene il contrario. Per oltre 15 anni ho giocato a pallavolo, una delle mie grandi passioni. Amo viaggiare e scattare fotografie e in generale mi appassiono di tutto quello che mi fa crescere come persona. E sì, da sempre amo molto il web, per due ragioni fondamentali: perché il web è un luogo dove succedono cose magiche e perché il web è un luogo dove si può diventare liberi.

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4 Commenti

  1. Cinzia Donati

    Grazieeeeeee!!! Che bello! Fa un certo “effetto” rileggermi, essendo abituata a “torturare” gli altri :-)))

    Rispondi
  2. Cristina Sanfratello

    Bella intervista !
    Ritrovo la Cinzia che conosco 🥰

    Rispondi
    • Cinzia Donati

      Grazie Cristina! Mi fa piacere che tutto corrisponda 🙂

      Rispondi

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