Bentornata su Storie di Blogging! Questa settimana abbiamo il piacere di ospitare Federica, travel blogger di professione da 3 anni. Il nome del suo blog? Ti chiamo quando torno 😉
Chi sei, cosa fai e da quanto hai iniziato a bloggare?
Sommario veloce
Mi chiamo Federica e da circa tre anni sono una blogger! Nel mio passato ci sono anche una laurea in Relazioni Pubbliche, anni di lavoro come account in un’agenzia di comunicazione e di eventi, e poi come responsabile eventi e comunicazione in due associazioni onlus, che si occupano rispettivamente di donne e di persone HIV+.

Parlaci del nome del tuo blog, “Ti chiamo quando torno”. Come ti è venuto in mente?
Il nome del mio blog è arrivato dopo un’intera giornata trascorsa a scarabocchiare su un foglio miriadi di nomi che avessero a che fare con i viaggi. Mi sembravano tutti banali e così ho iniziato a pensare ai miei viaggi e a cosa li accomuna. Quando parto stacco la spina e mi godo “l’essere lontana” dalla mia routine, dalle mie sicurezze e dalle persone che mi circondano abitualmente.
Prima di partire non ho voglia di pensare a nulla se non al viaggio che deve venire.
“Non chiedermi, non chiamarmi, non rompermi. Sto partendo. Ti chiamo quando torno!”
Scommetto sia capitato a chiunque di dirlo. Ma c’è di più.
Oltre a viaggiare, adoro anche tornare: tornare nel mio Paese, nella mia Milano, nella mia casa, dalla mia famiglia e dai miei amici. E cosa si fa dopo ogni ritorno? Si racconta a chi ci è caro tutto ciò che abbiamo vissuto! Nel blog racconto le esperienze vissute durante i miei viaggi, quindi mi sembrava azzeccato!

Qual è la tua nicchia di pubblico?
La mia nicchia è il travel e mi rivolgo a persone che, come me, cercano costantemente ispirazioni e informazioni utili per i loro prossimi viaggi.
Parlo di viaggi di coppia e il mio pubblico è composto prevalentemente da donne, tra i 25 e i 50 anni, con un budget di spesa medio alto. Persone “normali”, con un lavoro o una famiglia da cui tornare, che approfittano dei weekend per evadere dalla quotidianità e che ogni tanto si concedono qualche viaggio più sostanzioso. Sono persone curiose, golose e a cui piace trattarsi bene!
Quando hai dato vita al tuo progetto, te lo immaginavi come è adesso oppure differente? In cosa?
Assolutamente no! Avevo un’idea del blogging estremamente naÏf, ferma a quando il concetto di blogging è nato sulle prime piattaforme. Mi faccio quasi tenerezza quando ripenso agli inizi. ☺ Ero convinta che per riuscire in questo settore bastasse essere spontanei, onesti e pieni di passione, e ignoravo completamente le mille competenze che richiede!
Qual è la stata la motivazione che ti ha spinto ad aprire il tuo blog?
Il caso, la vita… bah! L’idea è nata come una battuta mentre ero in macchina durante un viaggio in Bretagna: è stato un viaggio bellissimo, con un itinerario fitto fitto e Marco, il mio compagno, mi ha suggerito di scriverlo e pubblicarlo online, per aiutare altri viaggiatori. Ci siamo fatti una risata ed è finita lì. Due mesi dopo, a causa di una pesante discussione con il mio datore di lavoro, mi sono licenziata. Non sopportavo più di lavorare per persone che non stimavo. Così l’idea del blogging come carriera alternativa ha cominciato a prendere forma e ora eccomi qui!

Qual è il tuo why?
Il mio why è riuscire a costruire qualcosa di cui poter essere orgogliosa, qualcosa che sia solo mio e costruito interamente con le mie forze. Mi sono resa conto di aver perso tanto tempo inseguendo persone e obiettivi sbagliati e ora voglio rimediare. Non ho ancora raggiunto questo traguardo, ma mi sveglio ogni mattina con tanto entusiasmo e voglia di provarci!
Cosa ti hanno detto le persone al tuo fianco quando hai comunicato loro che avresti aperto un blog? Hai trovato supporto in loro oppure no?
In realtà l’ho comunicato solo ai miei genitori e a Marco. All’inizio stavo molto schiscia, mi vergognavo da morire e l’idea di mettermi in mostra o di espormi mi terrorizzava. Mi sembrava una cosa da esibizionisti, troppo lontana dal mio modo di essere. Avevo una gran paura di non farcela e volevo evitare che il mio eventuale fallimento fosse troppo plateale!
Con il passare del tempo ci ho fatto l’abitudine e ho iniziato a dirlo agli amici che mi chiedevano cosa facessi dopo essermi licenziata.
Sembravano tutti divertiti, ma quasi nessuno mi ha preso sul serio. “Ma dai, apri un blog? Ma come farai a guadagnare?”
Questa è stata la reazione di tutti.
Oggi, gli amici che leggono il mio blog si contano sulle dita di una mano. Va da sé che ho dato una bella sfoltita alla mia rubrica telefonica!
Hai seguito dei corsi prima di aprire un blog o avevi già competenze digital, oppure hai iniziato da zero?
Ho sempre avuto una buona predisposizione per il digitale, ma le mie competenze erano legate principalmente al mio precedente lavoro e nel complesso molto scarse. Mi sono buttata, semplicemente affidandomi al buon senso e chiedendo aiuto al mio compagno che lavora nel settore digital. Ho letto – e leggo ancora – centinaia di articoli e guide online che mi hanno molto aiutata, ma non ho seguito nessun corso specific
Hai fatto tutto da sola oppure ti sei fatta affiancare da altri/e professionisti/e?
La persona che mi ha aiutato, e che continua ad aiutarmi, è Marco: è un front-end developer e gli ho appioppato sin dall’inizio la gestione tecnica del blog.
Quando la sera si butta sul divano, stanco, dopo una giornata di lavoro, faccio la vocina dolce e gli faccio fare gli straordinari. Averlo al mio fianco è una fortuna incredibile, e non solo per l’aiuto che mi dà.
Se fosse anche un buon fotografo, lo sposerei!

Quale è stata la cosa più difficile che hai dovuto affrontare/imparare durante il tuo percorso?
Ho dovuto studiare parecchio gli aspetti tecnici che, però, sono i più facili da acquisire. La vera difficoltà, per quanto mi riguarda, è imparare a rendere pubblica la mia vita. In questo, la parte del leone la fanno i social, da cui oggi il blogging non può prescindere. Sono il mio tallone d’Achille.
Quando scrivo sul blog sono sempre molto spontanea, ma non mi sento così esposta e quindi mi viene più facile. I social, invece, sono molto più invasivi, devi andare molto più sul personale, e la mia inguaribile riservatezza mi impedisce di lasciarmi andare e amarli appieno!Dopo quanto tempo il blogging è diventato un vero e proprio lavoro, se lo è diventato?
Se con “lavoro” intendi avere uno stipendio da favola ed essere pagata per girare il mondo, allora, per me, non lo è ancora diventato! Se invece intendi lavorarci ogni giorno, dedicandoci anima e corpo, da subito! Io ho cominciato questa avventura non per hobby, ma con l’obiettivo di farne un lavoro che mi desse l’indipendenza economica. Mi impegno molto e spero di riuscirci presto.
Come gestisci la tua scaletta lavorativa settimanale o giornaliera?
Scaletta che? So di sbagliare, ma io sono spontanea in tutto ciò che faccio e il blogging non fa eccezione!
Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto con il blog?
La soddisfazione viene dai miei lettori, che vedo aumentare ogni giorno di più. Ricevere le loro mail di ringraziamento per ciò che ho scritto o per i suggerimenti che ho dato, sentirmi dire che, grazie a me, hanno fatto un viaggio o un’esperienza indimenticabile, mi dà sempre una grande carica!
Quali sono i tuoi obiettivi come blogger?
Il mio obiettivo è diventare un punto di rifermento per chi mi legge, creare un rapporto di fiducia e di amicizia con i miei lettori.
E ovviamente guadagnarci, perché la gloria non paga le bollette!
Cosa ti ha insegnato il blogging e che tipo di crescita personale e professionale senti di aver intrapreso?
Il blogging mi ha aiutato ad acquisire moltissime competenze tecniche che oggi sono molto richieste: scrittura, SEO, fotografia, editing foto e video, social media management e cose del genere.
Ma è soprattutto dal punto di vista della crescita personale che mi ha aiutata. Sto imparando ad avere più fiducia in me stessa, a relazionarmi con le altre persone, a mettermi in gioco e a superare la timidezza che mi ha sempre molto frenato. È un percorso, non sono ancora “arrivata”, ma ci sto lavorando!
Qual è stato il consiglio migliore che tu abbia mai ricevuto riguardo al blogging?
Te lo dirò quando lo riceverò!

Quali consigli daresti tu a chi vuole aprire un blog?
Innanzitutto di non farsi abbindolare dai titoli acchiappa-click tipo: “Apri un blog in 5 mosse”, “Il tuo lavoro ti annoia: diventa un influencer!”. Sono truffe belle e buone.
È un lavoro duro, che richiede moltissime competenze e una dedizione totale. Non è vero che i travel blogger sono sempre in vacanza: non solo sono mai!
Ogni cosa che facciamo diventa materiale per il blog, e diventa impossibile fare qualsiasi cosa a mente sgombra, per il puro piacere di farlo. Marco spesso si lamenta perché non abbiamo mai un momento per noi e ha ragione. Quando ci regaliamo una cenetta a due, magari a lume di candela, io rovino sempre l’atmosfera: faccio raffreddare i piatti per fare le foto, penso a come poter raccontare questo momento ai miei lettori e addio romanticismo!
Se cercate un lavoro semplice e poco impegnativo cambiate subito strada!
Hai voglia di darci qualche dato?
Certo! Sul blog arrivano circa 800 utenti unici al giorno, che si traducono in circa 24.000 utenti unici al mese. Prima di questa pandemia, che è stata davvero disastrosa per chi lavora nella nicchia travel, superavo anche i 1.000 utenti al giorno e raggiugere quei risultati in soli due anni di blogging è stata una bella soddisfazione. Figurati che il 31 agosto 2019, quando nel report mensile degli analytics, ho scoperto di aver raggiunto 35.000 utenti unici/mese, mi sono stappata uno champagnino con Marco! Speriamo di tornare, e superare, presto quei risultati!
Ho oltre 300 iscritti alla newsletter a cui, però, in questi mesi mi sono dedicata pochissimo. Purtroppo trovare il tempo per seguire tutto è difficilissimo!
I social media, invece, mi fanno penare. Facebook non lo uso quasi più, lo detesto! Sto cercando di dedicarmi a Instagram, su cui però non riesco a sfondare. Lo scoglio dei 4.000 follower sembra essere insormontabile! Pinterest, invece, mi dà sempre grandi soddisfazioni: sono arrivata ad avere 5.400 follower e una miriade di visualizzazioni e salvataggi che si traducono in traffico sul blog.
Ho ancora molto da lavorare, ma non voglio arrendermi!
Puoi seguire Federica sul sul blog Ti chiamo quando torno 🙂
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