Google Search Console: che cos’è e a cosa serve?
Partiamo con un assunto di base: io amo la Google Search Console. Ogni giorno mi piace loggarmi, aprire la mia dashboard e andare a interpretare segni su come sta andando la mia relazione con Google. Sì, siamo amici.
Allo stesso tempo capisco che non a tutte può interessare l’argomento, perché troppo tecnico. Bene, devi sapere che sei hai intenzione di fare del blogging un po’ più che una semplice passione, oppure se la tua attività, come spero, possiede un sito web, l’utilizzo di Google Search Console è imprescindibile. Questo strumento è infatti indispensabile se vuoi prendere un po’ più sul serio l’ottimizzazione del tuo sito per i motori di ricerca. Se vuoi saperne di più, ho scritto un articolo base proprio dal titolo come posizionarsi su Google? Introduzione alla SEO.
Ok, ma torniamo a noi. Ora voglio farti capire con un esempio terra-terra perché diavolo è così importante saper utilizzare correttamente la Google Search Console.
Tu parli italiano, non è vero? Beh, Google non proprio. Google è un motore di ricerca, il più importante e utilizzato nel mondo occidentale e in Italia. Il lavoro di Google è mostrare pagine pertinenti rispetto alla ricerche che vengono eseguite dagli utenti. Un lavoraccio, insomma. Immagina quanti siti web ci sono in Italia e nel mondo. Immagina quanti nuovi ne escono ogni giorno.
Google, attraverso i suoi crawler, cioè software che analizzano i contenuti di una rete, è impegnato giorno e notte per leggere pagine, una dopo l’altra. Lo fa utilizzando le sitemap dei siti web e, ovviamente, i link.
Per Google non è semplicissimo capire di cosa parlano i nostri articoli. È pur sempre una macchina che deve interpretare il linguaggio umano, che come sai è dotato di mille e più significati, a volte lontani da quelli letterali.
Per questo ha bisogno di una mano. E noi, che ci interfacciamo a lui attraverso l’utilizzo delle nostre parole (ma anche attraverso la costruzione dell’architettura del nostro sito), dobbiamo il più possibile facilitargli il lavoro.
Google Search Console potrebbe quindi essere una specie di vocabolario lingua umana-lingua di Google. Google cerca di farci vedere come sta interpretando il nostro sito, se riesce a leggerne tutte le pagine (e se no come mai), cosa pensa che ci sia scritto, quali pagine gli sembrano più pertinenti, quali meno.
Non solo, Google ci dice anche se siamo simpatici a prima vista agli altri. Infatti ci dice anche quante volte i visitatori cliccano sul nostro sito nella pagina dei risultati di ricerca, rispetto al numero di volte che ci mostra. Come a dire, “hey, ti ho mostrato 5 volte e nessuno ha cliccato su, non è che ci sarà bisogno di fare qualcosa?”
Spero che tu abbia capito come mai è un terribile errore avere un blog o un sito web e non dare un’occhiata costante a quello che vuole dirci Google Search Console. Ma veniamo a noi. Qual è lo scopo di questo articolo?
Alla fine di questa guida base a Google Search Console avrai capito come:
- Installare e configurare Google Search Console
- Quali parole (keywords) i miei visitatori digitano quando mi cercano su Google e su quali cliccano
- Quali pagine del mio sito sono correttamente indicizzate su Google (e quali no)
- Come posso integrare i consigli di Google Search Console all’interno del mio piano editoriale (figata!)
Abbastanza succoso, non è vero? Allora iniziamo subito!
Che cos’è Google Search Console
Google Search Console è uno strumento che ci mette a disposizione Google per comprendere al meglio la relazione del nostro sito web con Google.
A cosa serve la Google Search Console?
In particolare, Google Search Console ci permette:
- Di controllare la copertura del nostro sito nell’indice del motore di ricerca (tradotto: Google ha indicizzato le mie pagine nel suo indice?)
- Di inviare la sitemap del nostro sito (cioè la mappa delle pagine del nostro sito)
- Di controllare il rendimento delle nostre pagine nella pagina dei risultati di ricerca di Google (SERP)
- Di capire come e se intervenire lato SEO sul tuo sito
- Di vedere quali link esterni puntano al nostro sito (backlink)
- …molte altre cose.
Insomma, Google Search Console è uno strumento fondamentale se vuoi iniziare a capirne un po’ più di SEO e di posizionamento sui motori di ricerca.

Quali differenze ci sono tra Google Search Console e Google Analytics
Ma come Elena, e Google Analytics?
Google Analytics è un altro strumento gratuito che ci mette a disposizione Google per analizzare il traffico del nosro sito. Quindi, Google Search Console ci mostra come e quanto il nostro sito appare sulla pagina dei risultati di Google e se gli utenti lo visitano o meno. Google Analytics ci mostra il traffico che già è arrivato sul nostro sito come si comporta. Ci dice anche un sacco di altre cose (anche da dove arriva questo traffico, ad esempio), ma sicuramente lo vedremo in un altro articolo.
Ora concentriamoci su Google Search Console.
Come accedere a Google Search Console
Per accedere a Google Search Console, collegati agli strumenti per webmaster di Google.
Se hai già fatto login, dovresti trovarti subito di fronte alla tua dashboard, con tutti i tuoi siti collegati.
Come installare Google Search Console sul tuo sito
Aggiungere una proprietà a Google Search Console
Colleghiamoci a Google Search Console e facciamo login. Ci troveremo ora davanti alla nostra dashboard. Clicchiamo in alto a sinistra su aggiungi proprietà.

Ci troveremo subito di fronte a una scelta: monitorare una proprietà dominio, oppure monitorare un prefisso URL. Qual è la differenza? Nel primo caso Google Search Console sarà in grado di monitorare l’intero dominio, ad esempio sia le pagine con il prefisso http sia quelle con il prefisso https. Nel secondo sarà possibile monitorare solo una variante del protocollo http o https che andremo a scegliere.
Se sto parlando arabo non preoccuparti, adesso cercherò di mostrarti come fare.

In questa guida base alla Google Search Console, andremo a monitorare solamente il Prefisso URL. Scriviamo quindi l’indirizzo del nostro sito, comprensivo di protocollo (http o https), nella parte corretta e clicchiamo su continua (quindi dovrai fare esattamente il contrario di quello che vedi nell’immagine qui sopra).
Se non sai se il tuo sito utilizza http o http, ti basterà digitarlo sulla barra di ricerca del tuo browser per controllare. Se il tuo sito utilizza ancora http, è ora di contattare il tuo hosting e chiedere di passare a https. Ricordati, una volta installato il protocollo https, di chiedere anche di forzare il reindirizzamento delle pagine http verso https. Mi raccomando, questo passaggio è fondamentale. Se vuoi capirne di più a riguardo, lasciami pure un commento e sarò felice di risponderti e chiarirti un po’ le idee.
Ma torniamo a Google Search Console.
Si aprirà una schermata come quella sottostante:

Google deve capire se realmente la proprietà del sito ti appartiene. Questo è un modo sicuro per permettere a Google di condividere i dati su un sito web, senza poter inserire quelli di altri.
Verificare la proprietà di un sito
Google ci dà una serie di possibilità per verificare la proprietà del sito. Noi sceglieremo TAG html, che è decisamente quella più semplice.

Come vedi, Google ci chiede di copiare un codice HTML e di andarlo a inserire all’interno del nostro sito. Clicchiamo quindi su copia e accediamo alla bacheca del nostro sito WordPress (o Joomla, o altro CMS).
In WordPress, clicchiamo a sinistra su Aspetto e poi su Editor del tema, come nell’immagine sottostante:

Adesso cerchiamo a destra il file header.php e clicchiamoci sopra. Ora dobbiamo scorrere il file qualche riga, fino a trovare il tag di chiusura </head>. Copiamo il nostro codice appena prima di questo tag di chiusura, come nell’immagine sottostante:

Perfetto, adesso non ci basta che cliccare su Aggiorna file. Torniamo alla nostra bacheca di Google Search Console e clicchiamo su Verifica. Dopo qualche seconda, Google ti riporterà l’avviso di Proprietà verificata.

Abbiamo già finito, abbiamo installato Google Search Console sul nostro sito!
Adesso potremo cliccare su Vai alla Proprietà, ma Google ci dirà di ripassare tra uno/due giorni per iniziare a vedere qualche dato.
Come inviare la sitemap del nostro sito a Google
La prima cosa da fare per iniziare a sfruttare le potenzialità di Google Search Console, è inviare la nostra (o le nostre) sitemap a Google.
Innanzitutto, dobbiamo crearla. Per questo ci vengono in aiuto alcuni plugin gratuiti SEO, come Yoast o Rank Math. Cerchiamo la TAB sitemap, copiamo i vari indirizzi che i plugin hanno creato, e inviamoli nella Google Search Console cliccando sul menu a sinistra “Sitemap”, incollandoli e cliccando su Invia.

Una volta eseguito questo breve procedimento, sotto potrai vedere le tue sitemap, con il numero di URL (link) rilevati da Google. Come vedi nel nostro sito Il tuo why abbiamo una sitemap per le categorie del blog, una sitemap per le pagine, una sitemap per gli articoli (post) e l’indice delle sitemap.
Bene, ora iniziamo a divertirci un po’ addentrandoci un po’ più a fondo nell’utilizzo di Google Search Console.
Search Console Insights: il tool di Google che semplifica la “lettura” dei dati
Nel giugno 2021 Google ha rilasciato una funzione per tutti i possessori di Google Search Console, dal nome Search Console Insights.
Search Console Insights ti permette, quindi di scoprire:
- Quali sono i tuoi contenuti (pagine del tuo blog o sito web) con il miglior rendimento?
- Com’è il rendimento dei tuoi nuovi contenuti?
- Come fanno le persone a trovare i tuoi contenuti sul Web?
- Cosa cercano le persone su Google prima di consultare i tuoi contenuti?
- Quale articolo rimanda gli utenti al tuo sito web e ai tuoi contenuti?
Se vuoi approfondire l’utilizzo di questo tool, ti consiglio di leggere il mio articolo dal titolo Search Console Insights: cos’è e a cosa serve.
Ti chiedo però di proseguire nella lettura di questo articolo, soprattutto se vuoi capire come diavolo utilizzare i dati di Google Search Console nella tua strategia di creazione contenuti e posizionamento SEO.
Come analizzare il rendimento delle nostre pagine in Google Search Console
Oggi, 3 giugno 2020, inizio un esperimento. Devi sapere che il nostro sito Il tuo why è on-line da poco più di un mese, che non abbiamo ancora fatto advertising nè passaparola di alcun tipo e quindi come siamo totalmente all’inizio di quella che sarà la nostra storia su Google. Proprio per questo ho deciso di monitorare la Google Search Console per voi mensilmente, per farvi vedere passo a passo come l’utilizzo costante di Google Search Console può aiutarci a migliorare il posizionamento del nostro sito sui motori di ricerca (Google).
Dopo circa un mese on-line, Il tuo why conta solo 14 articoli pubblicati sugli argomenti più disparati (io e Isa ci stiamo dividendo il calendario editoriale cercando di fare un po’ di fondo di contenuti per ogni categoria che abbiamo deciso di seguire).
Voglio iniziare a vedere come Google interpreta e legge il nostro sito. Accedo quindi alla nostra Google Search Console.
Dopo circa un mese i dati sono ovviamente impietosi: abbiamo 56 impressioni totali, 3 click (CTR media 5,4%) e una posizione media di 86,7.
Ma analizziamo subito questi dati.

Il primo dato che dobbiamo analizzare è quello delle Impressioni totali: 56. Queste rappresentano il numero di volte che Google ha mostrato il nostro sito nella pagina dei suoi risultati. Su 56 volte, i click da parte degli utenti sono stati solo 3.
La CTR media è la percentuale di click sul numero di visualizzazioni. Più è alta, meglio è. Significa che su 100 visualizzazioni, i nostri utenti cliccheranno 5, 4 volte. Il calcolo che fa Google è una proporzione, banalmente 3:56=x:100.
La posizione media rappresenta il posizionamento medio delle nostre pagine nei risultati di ricerca. Ad oggi è 86,7.
Come sfruttare la Google Search Console all’interno del nostro piano editoriale
Ma andiamo più a fondo nell’analisi di questi dati. Se scrollo la pagina, potrò vedere altri dati molto interessanti riassunti nella tab Query. In questa tab Google ci mostra le query eseguite dai nostri utenti per cui il nostro sito è stato mostrato (impression). Ti incollo la prima pagina così ci facciamo due risate:

Queste sono le prime query con cui Google ci sta mostrando nelle pagine dei risultati di ricerca: ikigai sushi (probabilmente Google pensa che gestiamo un ristorante di sushi che si chiama ikigai), creare un ufficio in casa, dog sitter lavoro, seo h1, crescere professionalmente, “seo”, lavoro dog sitter, disposizione scatole su pallet, si guadagna con un blog, divano pallet fai da te. Faccio subito un test. Provo a digitare “creare un ufficio in casa” su Google e vedere se da qualche parte compare il nostro articolo. E lo trovo a pagina 9:

Ad oggi 3 giugno 2020 questo è il posizionamento di questo nostro articolo per la query “creare un ufficio in casa”. Ecco, abbiamo appena imparato che il posizionamento di una pagina è differente in base alla query digitata.
Ma torniamo a noi.
Su 11 query che mi mostra Google Search Console, 5 sono davvero rilevanti per il nostro piano editoriale (creare un ufficio in casa, seo h1, “seo”, crescere professionalmente, si guadagna con un blog), le altre ovviamente no.
Cosa significa tutto questo?
Che è troppo presto per aspettarsi risultati differenti. Fino a pochi giorni fa, la tab query era addirittura vuota, perchè non c’erano abbastanza dati disponibili.
Il crawler di Google sta leggendo le nostre pagine e non conoscendo ancora il nostro sito, sta provando a interpretarlo. Potremmo dire che le impression di questo periodo siano una sorta di test per il motore di ricerca.
Ad esempio, prendiamo “disposizione scatole su pallet” e “divano pallet fai da te”. Non abbiamo scritto nessun articolo del genere, ma nel mio come scegliere le keywords giuste: capire la SEO di base, ho fatto un esempio di come scegliere le keywords giuste per scrivere un articolo su come creare un mobile con i pallet.
Come fa Google a capire se il mio articolo parla davvero di come creare un mobile con i pallet? Oltre a scansionare l’intero testo dell’articolo, proverà a mostrare il mio articolo per la query “come creare un mobile con i pallet”, e osserverà la risposta dell’utente.
Gli utenti che cercano “come creare un mobile con i pallet” cliccano sul mio articolo? Beh, sarà molto difficile che chi sta cercando “divano pallet fai da te” clicchi su un articolo dal titolo “Come scegliere le keywords giuste: capire la SEO di base”. A furia di mostrare il mio articolo per quella query e vedendo che nessun utente ci clicca su (CTR = 0), Google capirà che il mio articolo non è affatto pertinente con la chiave di ricerca.
Al contrario. Se gli utenti che cercano “Creare un ufficio in casa” atterreranno nel nostro articolo su come creare un ufficio fantastico in casa e troveranno un contenuto utile e pertinente rispetto a quello che hanno cercato, questo invoglierà Google a mostrare più spesso quella pagina nei risultati di ricerca per quella query.
Da questo ragionamento possiamo subito farne un altro intimamente collegato. Se è vero che gli utenti cliccano di più sui primi risultati che gli mostra Google (gli utenti si fidano molto dei suoi algoritmi) è anche vero che quello che noi scriviamo come Meta Title e Meta Description può fortemente influenzare il numero di click.
Meta Title e Meta Description: cosa sono?
Quando digiti su Google qualsiasi query, il motore di ricerca ti restituisce una pagina di risultati, chiamata SERP. Ogni blocco che ti mostra è un link a un sito differente. Google mostra in blu il Meta Title, seguito subito sotto dalla Meta Description.
Se digito ad esempio “Come scrivere un blog di successo”, al momento mi escono il sito di Dario Vignali e il sito di Aranzulla. Il primo ha scelto un Meta Title molto più spinto: ha inserito una cifra di guadagno e aggiunto la formula magica “guida definitiva”, che psicologicamente attira i click più di qualsiasi altra cosa. Pensaci: tu cliccheresti sul primo o sul secondo?

Aranzulla si è limitato a utilizzare la query secca, così come digitata dall’utente: “Come creare un blog di successo”.
Come vedi sono due diverse strategie entrambe valide e applicabili.
Quello che mi preme sottolineare adesso è che quando scegliamo il nostro Meta Title dobbiamo tenere bene a mente che è, insieme alla Meta Description, la prima cosa che l’utente leggerà e in base alla quale deciderà o meno di cliccare su quel link (e atterrare sul nostro sito). Insomma, la nostra abilità nello scrivere un buon titolo e una buona description influirà su quella che è la CTR (la percentuale di click in base al numero di impression, ricordi?)
Quindi, non sottovalutiamolo! Non ha senso passare due o tre ore impegnandosi a scrivere un buon articolo e poi snobbare il titolo pensandoci due o tre secondi.
Perché sarà proprio il titolo ad attrarre o meno i nostri lettori.
Cosa possiamo fare mentre aspettiamo nuovi dati dalla Google Search Console?
All’inizio è inutile soffermarsi troppo su questi dati. Il nostro sito è nuovo, non ha traffico, non abbiamo una storia. Prima di fidarsi di noi, Google ha bisogno di un po’ di tempo. Questo significa che dobbiamo stare con le mani in mano?
Assolutamente no. Dobbiamo concentrarci sulla produzione di contenuti rilevanti per il nostro piano editoriale. E per partire potremmo farlo proprio approfondendo alcune query con cui Google sta già iniziando a mostrarci.
Nel nostro caso, ad esempio, potrei chiedere a Isa di produrre un nuovo contenuto su come organizzare la propria postazione di lavoro quando si lavora in smartworking (per approfondire la query creare un ufficio in casa), oppure potrei mettermi a scrivere un articolo che approfondisce l’heading 1 di un articolo (per la query seo h1). O ancora, se non voglio scrivere un nuovo contenuto, potrei andare ad approfondirlo nell’articolo che ho già prodotto.
Come potrai avere capito, analizzare adesso CTR non ha senso. Non voglio click sul mio articolo seo da persone che cercano come costruire mobili con i pallet.
Gli obiettivi miei e di Isa per questo mese si devono quindi focalizzare sulla produzione di contenuti rilevanti e sulla creazione di una strategia di lancio e promozione del blog attraverso canali social.
Al momento abbiamo deciso di non investire soldi, pertanto tutto quello che raccoglieremo nel mese di giugno sarà dato dall’organico e dai link che postiamo su Facebook e Pinterest.
Sperando che i nostri lettori un giorno apprezzeranno questo articolo, ci vediamo qui tra un mese esatto.
UPDATE – Cosa è successo a due mesi di pubblicazione del blog?
Eccoci ritrovate, oggi è il primo luglio 2020. Sono esattamente due mesi che il nostro blog è on-line e, come promesso, andiamo ad analizzare la Google Search Console per capire se ci sono novità.

Questa è la schermata della nostra GS Console a due mesi di pubblicazione del blog. Ricordiamo che non stiamo facendo pubblicità né abbiamo iniziato la promozione su Facebook. Abbiamo invece attivato il profilo Pinterest Il tuo Why, che ci sta portando qualche visualizzazione.
Come possiamo vedere, i click sui risultati di ricerca sono passati in un mese da 3 a 18 e le impressioni (quante volte il nostro sito è comparso nella pagina dei risultati di ricerca) da 56 a 558. Stiamo crescendo, anche se ovviamente siamo solo all’inizio. Se si fa un buon lavoro di SEO, è possibile vedere i primi risultati in un lasso di tempo che va dai 3 ai 6 mesi. Se il sito è già ben avviato anche in meno tempo, ovviamente a seconda della nicchia.
Google Search Console: TAB pagine
Vi mostro adesso un’altra funzionalità della Google Search Console, ovvero la TAB “Pagine”. Per raggiungerla devi cliccare a sinistra su Rendimento, scendere sotto al grafico e cliccare appunto su Pagine. Qui possiamo vedere le pagine del nostro sito che al momento hanno un rendimento migliore.
Questo ci può aiutare a capire come migliorarle ai fini del posizionamento e del traffico che ricevono.

Le pagine vengono ovviamente indicate in ordine decrescente di rendimento, ma possiamo ovviamente invertire l’ordine e vedere quelle che performano peggio.
Come la Google Search Console può aiutarmi a migliorare il contenuto delle mie pagine?
Se clicco sulla pagina con il rendimento migliore, che in questo caso è il mio articolo su come scegliere le keywords giuste: capire la SEO di base, la Console mi mostrerà il grafico e le query relative solamente a quella pagina.
Mi sono accorta, ad esempio, che Google aveva mostrato il mio articolo quando alcuni utenti avevano digitato la query “come posizionarsi su Google“, anche se non avevo mai usato queste keywords nel testo. Cosa ho fatto, quindi?
- Ho inserito all’interno del mio articolo un nuovo paragrafo introduttivo su come posizionarsi su Google.
- Ho scritto un nuovo articolo dal titolo “Come posizionarsi su Google” e ho inserito il link all’interno del testo del mio articolo sulle keywords.
- Ho re-inviato la pagina così modificata a Google.
Ovviamente è importante andare a toccare il tuo articolo inserendo paragrafi e titoli solo se questi apportano un contenuto migliore a quello già esistente e, soprattutto, correlato al topic dell’articolo principale.
La Google Search Console continua a mostrare il mio articolo per le ricerche relative ai pallet, ma in questo caso non sono ovviamente andata a inserire un nuovo paragrafo a riguardo 😉
UPDATE – Cosa è successo a tre mesi dalla pubblicazione del blog?
Rieccoci al nostro aggiornamento mensile per capire come si sta comportando il nostro blog nei confronti di Google.

Come puoi vedere dal grafico qui sopra, nel mese di luglio, il terzo dalla messa on-line del nostro blog, stiamo finalmente crescendo nel numero di impressioni mensili (che, ricordiamo, rappresentano quante volta Google mostra uno dei nostri articoli nelle pagine dei risultati di ricerca).
Ho confrontato qui sopra le impressioni nel mese di maggio (il primo mese di vita del nostro blog: sono state 51), con quelle del mese di luglio: 1419. Come puoi notare, la crescita non è lineare, ma esponenziale (e vedrai cosa succederà quando finalmente riusciremo a posizionarci in prima pagina per una keyword importante.)
I click sono ancora bassi, ma è una cosa più che normale: occupiamo ancora posizioni in fondo alle pagine, pertanto anche se “compariamo” nei risultati, i nostri visitatori ancora non cliccano sui nostri articoli. Come vedi però siamo riuscite a passare da una posizione media di 87 a una media di 57.
UPDATE – Cosa è successo dopo 6 mesi di pubblicazione del blog?
Eccoci di nuovo qui, pronte per un nuovo aggiornamento! Siamo ormai a novembre ed è quindi interessante andare a vedere cosa è successo sulla nostra Google Search Console.
Ti assicuro che quello che vedrai sarà sorprendente.
Nel solo mese di ottobre (1-31 ottobre) il nostro sito ha collezionato ben 10.464 impressioni totali. Sì, hai letto bene! Rivediamo bene i numeri fino a qui:
- impressioni mese di maggio (primo mese di vita del blog): 51
- impressioni mese di luglio (dopo 3 mesi): 1419 – corrispondente ad un aumento percentuale rispetto a maggio del 2682%!
- impressioni mese di ottobre (dopo 6 mesi): 10.464 – corrispondente ad un aumento percentuale rispetto a luglio del 637,4%!
Chiaramente abbiamo avuto anche un aumento di click (da 14 nel mese di luglio a 157 nel mese di ottobre), che ovviamente sono l’obiettivo finale per verificare un aumento reale del traffico organico proveniente da Google. Ti allego lo screenshot della nostra Google Search Console:

Quest’altro grafico che inserisco qui sotto, invece, è stato elaborato dal tool Ubersuggets.

Come puoi vedere, il grafico indica il numero di keywords per il quale ci stiamo posizionando mese dopo mese. Nel mese di novembre, come si nota subito visivamente, la crescita è più che decuplicata rispetto al mese di agosto. Non solo, a novembre si riesce a intravedere una sottilissima linea verde, che rappresenta le keywords che si stanno piazzando nelle prime tre posizioni della SERP di Google (1-3 nella legenda). Queste sono le keywords che portano traffico.
Insomma, la nostra strategia sta funzionando. Non solo hai visto con noi come la nostra crescita di impressioni è stata esponenziale, ma non vediamo l’ora di farti vedere di quanto aumenteranno i nostri click quando riusciremo finalmente a posizionarci nelle prime tre posizioni in SERP su keywords ad alto volume (e stai sintonizzata, perché ci siamo vicine) e quindi di quanto andrà ad aumentare il traffico sul nostro blog.
UPDATE – cosa è successo a 10 mesi dalla pubblicazione del blog?
Oggi è il primo febbraio 2021 e sono circa 10 mesi che il nostro blog è on-line, che, lo abbiamo capito, per la SEO sono una finestra di tempo ancora piccola, ma finalmente abbastanza interessante da valutare. Curiosa di vedere cos’è successo alla nostra Console?
Nel solo mese di gennaio 2021 abbiamo collezionato:
- 1027 click totali (ti ricordi che a ottobre erano stati 157?)
- 35.929 impressioni (e a ottobre erano 10.464)
Questo significa che, se da un lato le impressioni sono più o meno triplicate, i click sono quasi decuplicati. Ti ricordo che i click sono visite, traffico.
Questo per farti capire, appunto, che la crescita organica di un sito web è effettivamente di tipo esponenziale, quando viene applicata una strategia SEO corretta.

Spero quindi che tu abbia capito l’importanza dell’utilizzo di Google Search Console e di una buona strategia SEO di contenuti.
Ovviamente il nostro monitoraggio prosegue. Torneremo ad aggiornare questo articolo quando vedremo un cambiamento rilevante. A risentirci presto 😉
UPDATE – cosa è successo dopo un anno di pubblicazione del blog?
PREMESSA: negli ultimi mesi io e Isa abbiamo avuto un gran bel da fare per questioni personali e professionali. Il tutto ha ovviamente fatto calare – di molto – il nostro lavoro sul blog, soprattutto in termini di pubblicazione di contenuti e di promozione degli stessi.
Ma cosa è successo a livello di Google Search Console?
Bene, se analizziamo il grafico della nostra breve vita (1 anno di blogging) su Google, ecco quello che risulta oggi, maggio 2021:

In un anno di blog, abbiamo raggiunto circa 4700 persone in organico, generando oltre 220.000 impressions.
I risultati sono, ovviamente, ancora molto bassi, ma quello che ci piace guardare è il trend di crescita. Il bello di lavorare sulla SEO e sul posizionamento su Google, infatti, è che se anche, per qualche settimana, si smette di pubblicare sul blog, non succede praticamente nulla a livello di traffico – se ovviamente si è lavorato bene in precedenza.
Oltre ad aver ricevuto 3 proposte di collaborazione con aziende e due richieste di consulenza, sono i messaggi che sempre più spesso riceviamo a darci una bella spinta motivazionale per metterci sempre più impegno 🙂

Questo qui sopra ha poco a che fare con la SEO, e molto di più con la qualità dei contenuti che proponiamo al nostro pubblico (ricordi il nostro articolo sulle Buyer Personas?)
Perché le impressions sembra che continuino ad aumentare, mentre i click no?
Ebbene, la risposta è semplice: quando una persona cerca su Google, si limita a cliccare generalmente uno dei siti che appare nei primi 3 – massimo 5- risultati.
Ne consegue che, anche se il nostro sito sta aumentando esponenzialmente il numero di keywords per il quale è posizionato, non ha ancora raggiunto su molte parole chiave un posizionamento tra i primi risultati della pagina di ricerca.
Di conseguenza aumenta molto più velocemente il numero di impressions (il numero di volte che il nostro sito compare nella SERP), mentre il numero di click fatica ad aumentare alla stessa velocità.
Anche se questo aspetto può demoralizzare, la cosa importante da tenere bene a mente è misurare e valutare la tendenza – che deve SEMPRE essere al rialzo.
Se questo articolo ti è piaciuto, ti consiglio di leggere la breve guida a Search Console Insights, il tool di Google che “semplifica” la lettura dei dati sulla Google Search Console.
Non dimenticare di lasciarci un commento 😉
0 commenti