9 cose che ho imparato in un anno di blogging e nel mondo digitale
Sommario veloce
Non posso credere che siano già passati due anni da quando ho deciso di aprire il mio blog. Non avevo assolutamente idea di cosa stessi facendo, ma mi sono ripromessa di imparare tutto ciò che c’era da imparare e che avrei costruito il business che avevo sempre voluto.
Per essere completamente onesta il mio blog Mama Made in Italy, infatti, è nato nel 2018 e cioè due anni fa. Ma con due lavori, un figlio e l’arrivo dei gemelli, ci sono stati periodi di mesi interi in cui non ho dedicato neanche un minuto sul blog. Quindi in maniera effettiva, considero un anno di lavoro sul blog, di cui solo un paio di mesi come full time.
E siccome ero totalmente ignorante in materia, ho deciso “pronti via” di investire nella mia formazione. Ho trovato un corso che mi insegnasse passo per passo cosa avrei dovuto fare e come farlo, dopodiché mi sono buttata nell’ignoto.
Nonostante ci siano stati degli intoppi (#vitadimamma), non mi sono mai guardata indietro pensando di aver sprecato il mio tempo e non ho mai smesso in realtà di progettare e portare avanti il mio piccolo grande business online.
Nel 2019 ho deciso di renderlo anche bilingue e da allora scrivo sia in italiano che in inglese.
Ma veniamo al topic di questo articolo, ovvero cosa ho imparato in un anno (due) di blogging.
Un anno di blogging mi ha cambiato la vita – #1
Addirittura?
Sì. punto. Mi ha cambiata totalmente. Mi ha aperto gli occhi su un mondo, anzi un vero e proprio universo di possibilità. Il mondo digitale è un luogo ancora inesplorato e pronto per essere modellato a tuo piacimento.
Tutto ciò che devi fare è quel primo passo per capire se ti piace. Perché se è così, se ti appassioni a questo mondo, la creatività che è in te troverà milioni di modi di manifestarsi facendoti sentire le farfalle nello stomaco.
Un universo in cui il duro lavoro viene ripagato da mille soddisfazioni.
Il blogging si impara in fretta, eppure non si finisce mai di imparare – #2
Un anno da blogger mi ha insegnato che le basi per aprire e crescere un blog si imparano piuttosto in fretta, anche quando non sei un’esperta di web. Tutti possono farlo se davvero lo vogliono.
Eppure quando inizi a scavare ti accorgi che devi fare una scelta:
- fare sempre le stesse 4 cose per il puro piacere di farle (che ci sta, eh!?)
- oppure continuare a formarti come persona e come professionista
Sì, perché quello che il blogging mi ha insegnato soprattutto è che non ovunque è visto come una professione.
Qui negli USA per esempio quando mi chiedono “cosa fai nella vita?” e io rispondo “la blogger”, la maggior parte delle persone immediatamente si illumina e mi chiede l’indirizzo del sito, di cosa si occupa il mio blog, ecc.
Mentre in Italia purtroppo ancora viene visto spesso come un hobby che le persone che non hanno un cacchio di meglio da fare amano fare. Una cosa da perditempo insomma.
Sì, perché spendere ore e ore sul computer a scrivere contenuti che interessino a qualcuno, creare la grafica del tuo sito perché non sembri una discarica web, cercare e ottimizzare immagini, imparare la SEO, imparare come sfruttare i social media, creare un account con un email provider, far crescere la mailing list, creare freebie, prodotti, info prodotti… vado avanti? 😀
Ma non voglio scoraggiarti con queste cose. Perchè la grande verità del blogging è che puoi avere successo anche restando minimalista in tutto, ma per le menti curiose come la mia, è come un sudoku senza fine 🙂
Non si smette mai di imparare ed è fantastico!!
Il blogging mi ha insegnato a smettere di procrastinare – #3
Come ha scritto giustamente Elena nel suo articolo come guarire dal perfezionismo: un elogio del ‘fare’, è molto facile cadere nella sensazione che, nel momento in cui clicchi su “pubblica” avrai tutti gli occhi addosso. Questa convinzione è difficile da scrollarsi di dosso e ti spinge a volere a tutti costi che tutto sia assolutamente perfetto onde evitare critiche dolorose.
La cruda verità è che niente è mai davvero perfetto e i commenti acidi e ostili arriveranno anche quando meriteresti il premio Pulitzer. E ancora più cruda verità è che per un bel po’ non ti cagherà nessuno 🙂
Aver paura di mettersi in gioco quindi non ha davvero nessun senso. Perché se c’è un luogo dove puoi passare inosservata finché non hai migliorato le tue capacità, fatto esperienze e imparato qualche trucchetto, quello è il web.
L’unica cosa che stai davvero facendo quando ti illudi di ricercare la perfezione, è sabotare te stessa. Stai dando a te stessa la scusa perfetta per procrastinare.
“Non ne so ancora abbastanza per poter iniziare”
Un’altra convinzione legata al perfezionismo è quella del “non ne so ancora abbastanza per poter iniziare”.
La realtà è che nessuno all’inizio sa davvero quello che sta facendo nel mondo digitale. Sì, c’è chi mette giù una strategia ben precisa fin dall’inizio perchè ha qualche competenza in più e c’è chi, come me, parte da zero (anzi sotto zero direi). Ma in entrambi i casi ti assicuro che si impara (e si sbaglia!) strada facendo.
Quindi se stai pensando di aprire un blog o magari l’hai già fatto ma hai paura a farlo sapere alla gente perchè non è ancora perfetto… È ora che tu faccia il salto ed esca allo scoperto!
Procrastinando l’unica persona che ne subirà i danni sei tu!
Ora che ho tre figli di cui due gemelli di pochi mesi, credi che io abbia tempo per rileggere i miei articoli 15 volte in cerca della virgola mancante o dell’orrore grammaticale? 🙂
È una lotta continua quella con il maledetto perfezionismo e la paura di ciò che penseranno gli altri, ma ogni click su “pubblica” senza farmi troppe menate è una piccola vittoria!

Un anno di blogging è come dieci anni da imprenditrice – #4
Ho già menzionato che non si smette mai di imparare, giusto?
Non ho specificato però che la quantità di informazioni che assimili in un anno dal mondo digitale equivale a 10 anni di imprenditoria classica.
Vedi, nel mondo dell’imprenditoria si stabilisce un piano, si apre l’attività e poi si aspettano almeno tre anni prima di iniziare a vedere un ritorno di capitale e capire come aggiustare la rotta a seconda della risposta ricevuta.
Nel mondo digitale non è così. Tutto avviene più in fretta e devi essere pronta ad interpretare i risultati e a sfruttarli al volo.
I migliori risultati finora li ho ottenuti durante uno dei periodi in cui ho dovuto ridurre il carico di lavoro per diversi mesi, per via della gravidanza ad alto rischio con i gemelli. Due articoli che avevo scritto mesi prima erano andati virali e io non ero pronta, nè avevo il tempo di sfruttare l’occasione.
E così ho mancato quel treno. Ma non ne ho mai fatto una tragedia e i motivi sono semplici:
- ho dato la priorità a ciò che in quel momento meritava di venire al primo posto
- il treno non è mai davvero perso, con le giuste strategie si può sempre far tornare indietro
- mentre aspetti che quel treno torni indietro, ne passa quasi sicuramente un altro 🙂
E infatti così è stato.
Un anno da blogger e impari che gli errori non esistono davvero – #5
La grossa differenza fra un business in calce e mattoni e un business online è che nel mondo digitale non esistono errori irreparabili.
Anzi, aggiustare la rotta, imparare nel tempo cosa funziona e cosa no ed evolvere insieme al tuo business è parte integrante del gioco.
Io per esempio ho scelto inizialmente una nicchia che pensavo fosse quella che mi appassionava davvero, ma nel tempo ho capito che non era così e, con qualche aggiustamento mirato e tanta introspezione, ho potuto prendere in mano la pasta madre e rimodellare il mio business verso nuove finalità (sono passata dalla nicchia “mamme expat nel mondo” alla nicchia “mamme lavoratrici”. Se ti interessa vedere come ho gestito il cambio di nicchia ne ho parlato nel mio articolo su come migliorare il Google Ranking con le giuste strategie SEO).
Non solo è stato possibile senza investimenti di capitale, ma mi ha insegnato tanto su me stessa e quali sono i miei obiettivi e sogni per questo business.
Tornando indietro mi risparmierei l’errore? Sì e no.
Tutto ciò che mi fa risparmiare tempo è sicuramente prezioso, ma il processo di apprendimento è altrettanto importante. A volte “sbagliare” è il modo più efficace di imparare qualcosa, indipendentemente da quanto tempo richieda aggiustare le cose.

Il blogging mi ha insegnato ad essere paziente e costante – #6
Costante? Ma se hai appena detto che hai lavorato sul blog a fasi alterne?
Vero. Non sono stata costante con le pubblicazioni, ma non ho mai smesso di fare progetti, strategie e di continuare la mia formazione. Sapevo che ci sarei ritornata e sapevo che non avrei avuto molto tempo disponibile nella mia giornata per fare tutto, e così ho dovuto studiare in anticipo i modi migliori per ottimizzare la mia produttività.
Ho pazientemente aspettato il momento giusto mentre mi preparavo dietro le quinte e quando sono tornata beh…
Diciamo che sono tornata col botto 🙂
Ma anche quando lavoravo tutti i giorni sul blog ho imparato che devi fare come Forrest Gump con la sua barca di gamberetti, ricordi? Ogni giorno per settimane, niente. Poi un bel dì arriva la tempesta e solo la barca di Forrest sopravvive. E così diventa il re dei gamberetti.
Solo perseverando si vedono i risultati. Se sei in quella che io chiamo “la fase incasinata di mezzo” dove stai imparando un sacco di cose ma i pezzi ancora non vanno insieme come dovrebbero, non ti scoraggiare. Tu continua a fare quello che stai facendo e vedrai che presto qualcosa si smuoverà!
Quando i pezzi del puzzle inizieranno a creare un’immagine che abbia senso, sarà una soddisfazione enorme.
Il blogging è un lavoro meno solitario di quanto si pensi – #7
Quando si pensa ai business online o ai lavori da casa in generale spesso ci si immagina a passare tutto il tempo in totale solitudine come un’eremita.
Beh non è proprio così, ma bisogna fare due distinzioni importanti fra:
- il mondo del blogging in sè
- e la sfera personale
Certo non c’è il caffè con i colleghi come quando si va in ufficio, ma l’interazione fra colleghi esiste eccome, anche se virtuale. Anzi, il networking è un’altra componente importante del fare blogging ed è pieno di professionisti là fuori che sanno che la collaborazione è più forte della competizione in questo mondo.
Se poi vuoi passare del tempo che non sia virtuale con altri blogger esistono le conferenze dove puoi stringere amicizie e magari iniziare a vederti regolarmente con chi come te ha scelto di appassionarsi al digitale.
Nella sfera personale invece la cosa è molto soggettiva, ma per quanto mi riguarda la solitudine nel mondo lavorativo per me è un vantaggio. Le persone mi distraggono più della televisione con risultati disastrosi sulla mia produttività 🙂
Adoro il fatto di essere sola quando lavoro perchè niente mi dà più soddisfazione del finire ciò che devo fare in poco tempo. È quasi una gara con me stessa.
E adoro ancora di più la possibilità di lavorare quando voglio, così che io possa godere della compagnia delle persone che amo ogni volta che mi va.
È un tipo di libertà che non ho mai sperimentato in nessuno delle mie esperienze lavorative precedenti. Perché diciamoci la verità, andando in ufficio o in uno qualsiasi dei lavori canonici quante persone consideri davvero “amici”? Sei costretta a vederli tutti i giorni, che ti piaccia o no. Che tu abbia voglia di compagnia o che tu sia in vena di startene da sola, poco importa.
Poi però quando avresti magari voglia di stare con i tuoi figli o con il tuo compagno o anche solo uscire per una birra con gli amici spesso non puoi perchè “sei a lavoro”.
Beh con il blogging questo è ridotto all’1%. Certo, per portare avanti un business a volte devi fare delle scelte, ma te le gestisci come vuoi tu.
Quindi alla fine dei conti il blogging mi ha permesso di sentirmi decisamente meno sola e meglio accompagnata 🙂
Prenderla meno sul personale? Sì, ho imparato anche quello – #8
Quando ti arrivano i primi commenti acidi da qualche lettore casuale è difficile non prenderla sul personale.
Dopo tutto hai passato ore a scrivere i tuoi articoli, sudato per creare le immagini perfette e il commento negativo proprio è un colpo all’orgoglio.
Ma poi impari che:
- i commenti negativi ci saranno sempre perché alcune persone proprio non possono farne a meno
- i commenti negativi (a volte) sono in realtà molto utili se riesci a vederne l’oggettività dietro all’insulto. Tutto serve per migliorare!
- se invece non hanno senso, non meritano la tua attenzione
- per ogni commento negativo ti arriverà una valangata di commenti positivi. E sono quelli sui quali ti devi concentrare per tenere alta la tua motivazione!
Quindi prenderla sul personale lascia davvero il tempo che trova. D’altronde fa parte del gioco quando decidi di uscire allo scoperto, di condividere le tue opinioni e trovare la “tua tribù”. Non è che tutti possono essere d’accordo con te su tutto. Il mondo è bello perché è vario e il web ti assicuro che è ancora più vario 🙂
Quando però hai trovato la tua gente, quella che si relaziona con te e ti segue perché trova utile ciò che condividi beh… Non ha davvero prezzo.

Un anno di blogging mi ha insegnato che un anno è prezioso – #9
Recentemente ho rivisto un film che avevo già visto e apprezzato anni fa. Si chiama In Time, lo conosci? Justin Timberlake è il protagonista (mi ha stupita come attore tra l’altro) e non so se il film in sè ha avuto molto successo, ma a me il senso della storia era piaciuto tantissimo.
Vedi, nel film la valuta di scambio non sono i soldi, ma il tempo. Ogni persona nasce con un timer integrato e ogni giorno deve lavorare per sopravvivere, letteralmente. Quando ricevono la paga giornaliera, ricevono tempo a disposizione e lo usano per pagare qualsiasi cosa.
Vivere così, giorno per giorno, letteramente per sopravvivere un altra manciata di ore non è una cosa così fantascientifica, vero? L’ho vissuto sulla mia pelle e lo vediamo ogni giorno purtroppo.
No, questo tipo di vita non faceva per me.
Avevo bisogno di sentire che il mio tempo, l’unica cosa che non potrò mai riavere indietro, doveva essere investito nel modo giusto. Al di là della mia famiglia alla quale ora posso dedicare il tempo che merita, con il blogging sento finalmente di aver fatto la scelta perfetta.
Poi nel film c’è l’altro lato della medaglia. Justin incontra la figlia di un riccone che ha secoli e secoli a disposizione, la quale sente che la sua vita è priva di un vero significato. La incontra perchè pochi giorni prima un altro riccone decide di lasciarsi morire donando a Justin un intero secolo di vita, più altri eventi che portano alla morte della mamma di Justin. Questo riccone lo mette al corrente che i ricchi restano ricchi perchè sfruttano i poveri e la loro disperata necessità di sopravvivere. Un circolo vizioso che non si interrompe mai.
Se non hai mai visto il film non andrò oltre per non spoilerare, ma a me ha davvero fatto pensare tanto.
Il senso è che anche vivere per sempre ma senza un proposito, senza uno scopo, è come una tortura senza fine per la mente e l’anima. Allo stesso tempo, arrabattarsi per sopravvivere non è vita.
E così quando decidi di uscire dalla ruota del criteto è importante capire come investire il tuo prezioso tempo in qualcosa che ti dia non solo la capacità di trovare la tua libertà finanziaria, ma anche uno scopo vero.
Devi trovare il tuo perchè, il tuo why..
E io l’ho trovato facendo la blogger.
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