Questa settimana abbiamo intervistato Rosa, architetto, autrice di “Oh My Design“, un blog dedicato ad architettura, arredo, progettazione e giardini. Le abbiamo chiesto come mai un architetto dovrebbe considerare l’idea di aprire un blog e soprattutto come è stata la sua esperienza con il blogging.
Chi sei, cosa fai e da quanto hai iniziato a bloggare?
Sommario veloce
Mi chiamo Rosa Strano, sono un architetto e mi occupo di progettazione. Sono una mamma di due bimbe e da oltre 10 anni ho iniziato con il primo blog, quando ancora nessuno sapeva cosa fosse un blog. Mi piace rendere funzionale e più accoglienti le case, adoro studiare il potenziale di un ambiente ed adattarlo al meglio per viverlo.
Ho deciso di chiamarlo Oh My Design. Se penso al nome del mio blog devo dire che allora ho fatto proprio una buona
scelta, sono soddisfatta!!! Nel mio blog parlo di arredo, progettazione e giardini: in tutto questo c’è design. Oh My Design quindi calza proprio bene.

Chi è il tuo pubblico, quale è la tua nicchia?
Purtroppo nel tempo il mio pubblico è cambiato, si sa, su internet tutto va veloce ed io non sempre riesco a tenere il passo, quindi qualcuno è andato ma per fortuna qualcuno è arrivato. Chi legge il mio blog è soprattutto un amante della casa, della casa funzionale e ben progettata, ma anche lettori che si apprestano a fare una ristrutturazione o a mettere su casa.
Quanto è utile il blog per trovare clienti per la tua attività?
Come dicevo prima il blog è andato, durante questi 13 anni, un po’ a fasi alterne: più post ho scritto più conversioni ho avuto. Quindi il blog è diventato utile nella misura in cui mi sono impegnata ed ho avuto tempo di aggiornarlo e pubblicizzarlo tramite i social.
Qual è la stata la motivazione che ti ha spinto ad aprire il tuo blog?
Ho aperto il mio blog in un periodo di totale rilassatezza, mi ero laureata da poco, non lavoravo ancora, abitavo con i miei e collezionavo foto di interni in una cartella sul mio computer. Quando ho iniziato a catalogare queste foto ho capito che potevo riutilizzarle creando un blog ed inizialmente era più un passatempo per me, oltre che un piacere.
Qual è il tuo why?
Il mio why? A dire il vero ne ho tanti… aspettano tutti che io li raggiunga. Quello legato al mio blog è sicuramente il legame tra il mio lavoro di architetto e il design, mi piace rendere le case più funzionali ed accoglienti ed aiutare chi non riesce a a fare questo della sua casa.
Cosa ti hanno detto le persone al tuo fianco quando hai comunicato loro che avresti aperto un blog? Hai trovato supporto in loro oppure no?
Il mio blog è rimasto sconosciuto per più di 2 anni a chi mi conosceva: nel 2006 pochissimi sapevano cosa fosse un blog tra le mie conoscenze. Una volta che il blog era ormai a regime e la mia famiglia e i miei amici ne erano a conoscenza non hanno potuto fare altro che assecondarmi in questo progetto.
Hai seguito dei corsi prima di aprire un blog o avevi già competenze digital, oppure hai iniziato da zero?
Ho iniziato da zero, con una grafica molto semplice e senza conoscere niente delle regole di scrittura sul web. Quando ho iniziato a monetizzare mi sono fatta affiancare ad un web master per migrare il blog su wordpress e per acquistare il dominio. In questi anni, dopo aver fatto tanta gavetta ed acquisito qualche nozione ho iniziato a studiare SEO.

Hai fatto tutto da sola oppure ti sei fatta affiancare da altri/e professionisti/e?
Come dicevo prima, quando il blog è diventato un secondo lavoro ed una fonte di reddito mi sono fatta aiutare da un professionista per passare il blog da una piattaforma ad un’altra senza perdere i post precedenti e per acquistare il dominio.
Quale è stata la cosa più difficile che hai dovuto affrontare/imparare durante il tuo percorso?
La cosa più difficile, ed ancora lo è, e conciliare i tempi per riuscire a gestire tutto, la manutenzione del blog, la scrittura dei post con tutto quello che ci sta dietro e la pubblicità sui social. In questi anni la mia vita è cambiata e il tempo da dedicare al blog è sempre minore.
Cosa ha portato in più il blog nel tuo lavoro di architetto?
Il blog aiuta a farmi conoscere da potenziali clienti. Ho iniziato però a monetizzare sponsorizzando degli articoli o
dei brand dopo circa 5 o 6 anni da quando ho iniziato.
Il blog è una buona vetrina. La mia professione si è sempre basata sul passaparola tra clienti ed amici, ma adesso che il modo di comunicare è cambiato sono riuscita ad avere un piccolo pacchetto di clienti che mi hanno conosciuta tramite il blog, che mi apprezzano per il mio stile e per il mio modo di fare.
Come gestisci la tua scaletta lavorativa settimanale o giornaliera?
Ho un punto fermo con il mio blog: ogni giovedì pubblico un nuovo post. Tutto il resto dipende dagli impegni di lavoro e di famiglia, purtroppo in questa fase della mia vita il blog viene dopo.
Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto con il blog?
La soddisfazione più grande la ricevo quando qualcuno dei miei lettori mi scrive chiedendomi dei consigli. Questo mi fa capire che si fidano di me e della mia professionalità.
Quali sono i tuoi obiettivi come blogger?
Mi piacerebbe poter diventare un punto di riferimento nel mio settore, ma so bene che ci vuole tanto lavoro, impegno e costanza… io sono molto paziente e continuerò a bloggare.
Cosa ti ha insegnato il blogging e che tipo di crescita personale e professionale senti di aver intrapreso?
Con il blog ho imparato che nessuno va avanti da solo, collaborare con altre blogger può avere i suoi vantaggi. Ci si può scambiare opinioni, consigli tecnici ed è un buon modo per farsi conoscere da altri lettori. Inoltre ho imparato a gestire
un’attività mia, dove ogni decisione spetta a me.
Qual è stato il consiglio migliore che tu abbia mai ricevuto riguardo al blogging?
Il consiglio migliore? Senza dubbio quello di continuare a studiare e cercare sempre forme nuove, al passo con i cambiamenti del web.
Quali consigli daresti tu a chi vuole aprire un blog?
Prima di tutto per aprire un blog devi avere qualcosa da dire e poi iniziare per il piacere di scrivere, le soddisfazioni non arrivano subito, spesso passano anni, come nel mio caso.
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