Come sconfiggere la paura di esporsi al pubblico quando vorresti aprire un blog
Hai appena aperto il tuo blog o stai pensando di aprirne uno e all’improvviso ti sei resa conto che quello che scrivi sarà alla mercè di tutti? Già ti immagini i commenti e passi ore a leggere, rileggere, correggere e modificare i tuoi articoli nella speranza di far felice chiunque. Ti capisco, ci sono passata anch’io. La paura di esporsi prima o poi colpisce tutti i blogger. Anche quelli più audaci, partiti con tutte le migliori intenzioni, al primo commento negativo iniziano a farsi delle domande e a mettere in dubbio il loro messaggio.
D’altronde come biasimarli? Attraverso il blog ci mettono la faccia, si mettono in discussione e impiegano tante ore di lavoro per poi magari sentirsi criticare amaramente.
Difficile non prenderla sul personale, vero?
Ecco perchè oggi voglio dirti che sconfiggere la paura di esporsi al pubblico è possibile. Vedremo insieme come e perché è necessario che tu faccia “il grande salto” e smetta di preoccuparti dei like su Facebook.
Cosa fare quando la paura ti blocca dal pubblicare i tuoi articoli
Quando pubblichi il tuo primo articolo potresti sperimentare una serie di emozioni diverse:
- eccitazione
- soddisfazione
- dubbi (perché a qualcuno dovrebbe interessare leggere il mio blog?)
- paura di cosa i lettori possano pensare
- voglia di perfezionismo

Come imparare a “metterci la faccia”
Di sicuro se hai aperto un blog hai voglia di comunicare qualcosa, di insegnare ciò che sai, di dare consigli, eccetera, quindi i tuoi articoli dovrebbero sempre essere fonte di orgoglio e soddisfazione. Eppure c’è sempre quel diavoletto sulla spalla che ti fa dubitare di averlo scritto nel modo giusto, che ti bisbiglia nell’orecchio che la virgola non va messa se c’è anche una congiunzione, che l’articolo è troppo corto, lungo, felice, triste e anche un po’ arrogante, visto che altri esperti hanno già affrontato lo stesso argomento prima di te.
Ti suona familiare, vero? 🙂
Manie di perfezionismo
La prima parte, si chiama mania di perfezionismo ed Elena ha scritto un ottimo articolo su come guarire dal perfezionismo che ti aiuterà a capire come sia meglio fare, piuttosto che elucubrare e non combinare niente (progresso è meglio di perfetto).
Sindrome dell’impostore
La seconda invece si chiama “impostor syndrome“, ovvero “sindrome da impostore” in cui si ha costantemente paura di non essere all’altezza di poter parlare di un determinato argomento, in quanto non sufficientemente esperti.
Isa ha scritto un bellissimo articolo che cerca di rispondere alla domanda che ogni tanto ci facciamo tutte noi:
“Ma perché mai a qualcuno dovrebbe interessare il mio blog?”
Ma ho un’ottima notizia per te amica mia, perchè in entrambi i casi la soluzione è piuttosto semplice. Anzi, in realtà ce ne sono molteplici, starà poi a te scegliere quella che si addice meglio alla tua personalità.
Come smettere di nascondersi dietro al perfezionismo
Non mi dilungherò molto su questo argomento in quanto Elena ha già affrontato l’argomento perfezionismo nel suo articolo, che ti consiglio vivamente di leggere.
Quello che invece vorrei approfondire è la tua capacità di capire quando il perfezionismo arriva a diventare la tua scusa perfetta per nasconderti nella tua zona di comfort, sotto la tua campana di vetro.
Io sono del parere che c’è un momento per tutto nella vita e quando si tratta del tuo blog e magari sei nel bel mezzo del lancio del prodotto che dovrebbe rivoluzionare il tuo business, allora ci sta volersi prendere il tempo di assicurarsi che tutto sia il più perfetto possibile. Si tratta del tuo blog, del tuo prodotto, del tuo business ed è più che normale voler sentirsi soddisfatta di quello che stai facendo.
Ma quando il perfezionismo ti blocca dal premere il pulsante su un articolo che non sai neanche quante persone lo leggeranno, allora parliamo di un tipico caso di paura di esporsi al pubblico.
Lascia che sia brutalmente onesta con te: per molto, molto tempo saranno ben pochi a leggerti. E non è tutto.
Ciò su cui dovresti concentarti è scrivere contenuti di qualità, che offrano consigli utili allo scopo di risolvere i problemi quotidiani della tua nicchia. Se il contenuto è di qualità, ti assicuro che il lettore/lettrice non darà la minima importanza alla dimenticanza o al piccolo errore.
Con questo non significa che possiamo scrivere come un bambino di 5 anni e sperare che il messaggio passi, chiaramente. Un minimo di copywriting ci vuole, ma ti assicuro che il modo migliore di imparare a scrivere è, beh… Scrivere! 🙂 Scrivere, scrivere e scrivere finchè non ti vengono i calli alle mani.
Fare errori e imparare da essi, studiare per approfondire la SEO, leggere articoli di altri blog sono altri ottimi modi di migliorare la propria tecnica di scrittura, ma quello che è importante ricordare è che ci sarà sempre tempo per fare queste cose. Ciò sulla quale ti devi concentrare ora è superare questa paura e premere il tasto pubblica ogni volta che finisci il tuo articolo.
Fidati, rileggendo alcuni dei miei vecchi articoli mi vengono i brividi a volte 🙂
Alcuni sono proprio scritti male, altri non hanno nulla che possa minimamente attirare l’attenzione di Google (ignoranza completa nel campo SEO) o dei social media. Eppure alcuni hanno avuto comunque il loro discreto successo, perché il messaggio aveva un perché ed evidentemente i lettori si sono rispecchiati.
Quindi smettiamo di nasconderci dietro al perfezionismo, perché oltretutto avrai sempre tempo per tornare indietro sui quei vecchi post e aggiornarli (come ci insegna Elena).

Come superare la sindrome da impostore
Come già accennato la paura di esporsi si può manifestare anche come impostor syndrome (sindrome da impostore), ovvero l’incertezza di non essere all’altezza di parlare di certi argomenti o dare determinati consigli.
A me questa cosa ha sempre fatto un po’ ridere, nonostante l’abbia sperimentata sulla mia pelle in diverse occasioni. So quanto può essere limitante, ma poi pensandoci bene è una paura davvero assurda.
Pensa a quante volte hai dato un consiglio ad una persona, o hai cercato di esprimere il tuo punto di vista con un’amica o i tuoi cari.
Quante volte hai avuto davvero paura di parlare?
Il peggio che poteva accadere è qualcuno ti dicesse che la pensava in modo diverso e aprisse una discussione in merito.
E allora perchè dovresti aver paura di parlarne anche sul tuo blog?
Le ragioni possono essere due:
- inconsciamente pensi di parlare ad un’audience estesa, come se stessi parlando davanti ad un pubblico invece che una persona singola
- hai paura che qualcuno dica pubblicamente che non hai idea di cosa stai parlando
Vediamo queste opzioni singolarmente.
Come sconfiggere la paura di esporsi e superare la sindrome dell’impostore: 3 trucchi veloci che puoi applicare subito
Parla solo al tuo Avatar – #1
Quando pensi che ci sia un mondo intero dall’altra parte dello schermo pronto a leggerti e giudicarti, devi fare lo sforzo di immaginare di parlare con la tua migliore amica.
Uno dei primi step da fare quando apri un blog o un canale social è quello, infatti, di trovare la tua Buyer Persona, il tuo Avatar. Abbiamo approfondito questo argomento nel nostro articolo dal titolo Buyer Persona: l’elemento indispensabile per ogni blog, l’importante adesso è che tu capisca che il tuo Avatar (o Buyer Persona) è la Persona a cui ti rivolgi quando scrivi, la Persona che racchiude tutte le caratteristiche della tua nicchia di lettori.
Entrando nella mentalità di parlare con una persona sola sarà più facile restare focalizzata sul (suo) problema che stai cercando di risolvere. Inoltre, se dovessero arrivarti commenti negativi a riguardo, sarai in grado di dare loro la giusta importanza chiedendoti semplicemente “questa persona è il mio Avatar?”.
Vedrai che la maggior parte delle volte non sarà così e, di conseguenza, non ti dovrà interessare il suo giudizio, perché è evidente che nel tuo articolo non ti stavi rivolgendo a lei/lui.
Scrivi di ciò che conosci – #2
Per la paura di essere giudicata non competente invece, la soluzione è altrettanto semplice: non parlare di cose che non sai 🙂
Spesso ci ritroviamo a parlare di un argomento pensare di conoscerne ogni aspetto e poi ci rendiamo conto che non è così. Questo non significa necessariamente che tu debba rinunciare a parlarne, potrai infatti sempre fare ricerche e approfondire o, meglio ancora, scrivere l’articolo in formato di discussione.
Non fa mai male mettersi in discussione ed esporre i propri quesiti interiori, perché ti assicuro che se tu li hai, anche qualcun altro si sentirà libero di condividere i suoi con te.
Per farti un esempio, tempo fa ho scritto un articolo sul mio blog Mama Made in Italy e il titolo era proprio una domanda
“Lo spannolinamento si fa prima o dopo i due anni?”
Considerando che esistono diverse teorie e/o tecniche, era naturale che avessi i dubbi e la cosa fantastica è che, mentre facevo le mie ricerche a riguardo, le risposte arrivarono in modo fluido e naturale.
Inoltre, ha avuto un certo riscontro sui social media. Le mamme morivano dalla voglia di raccontare le loro esperienze personali (per una mamma è un traguardo importante) e quelle prossime ad attraversare la fase spannolinamento, hanno apprezzato il poter vedere le due opzioni a confronto e valutare come procedere.
L’importante quindi non è cercare di apparire sempre come le espertone di turno, ma essere sempre oneste: la sindrome da impostore sparirà naturalmente.
Non dare per scontato che sia “ovvio” – #3
Ciò che per te può sembrare ovvio e scontato, per altri potrebbe essere la rivelazione del secolo. Un esempio lampante siamo io ed Elena.
Per lei cose come la SEO, content marketing, grafica e quant’altro sono davvero il suo pane quotidiano. Ed è talmente esperta a riguardo che a volte fatica a mettersi nei panni di chi, come me, ne sa molto, ma molto meno.
Sai cosa succede in questi casi? Che molte delle domande che le pongo a livello tecnico diventano poi ispirazione per i suoi articoli 🙂 Come l’articolo che ha scritto sulla Google Search Console, che fino a 4 mesi a malapena sapevo cosa fosse.
Io, in un certo senso, rispecchio una parte importante del nostro Avatar.
Non mi vergogno di ammettere che a livello tecnico ho ancora tantissimo da imparare, ma ciò non significa che io non possa insegnarti cosa ho imparato finora, no?
E lo stesso puoi fare tu! Quindi non dare mai per scontato che ciò che sai sia ovvio per tutti, perchè ti prometto che non è assolutamente così.
Inoltre sto scrivendo questo articolo pensando di rimando a Elena che, come persona, è più “riservata” di me (e approfitto per dirle che sono orgogliosa di lei per aver superato la paura di esporsi alla grandissima!!!)
Indovina cosa mi ha detto quando le ho comunicato che avrei scritto questo articolo?
“Isa, non vedo l’ora di leggerlo!”.

Cosa fare quando ricevi commenti negativi
E ora occupiamoci di una cosa che mi tocca particolarmente perché i primi commenti negativi sono stati una bella batosta per me, più di quanto mi aspettassi onestamente. Credevo che mi interessasse poco cosa pensavano gli altri, e invece al primo commento acido l’ho presa sul personale in modo imbarazzante 🙂
Ora ci rido sopra perché mi mancava l’esperienza, ma all’epoca ricordo che iniziai a pensare ad ogni singola parola come qualcosa che potrebbe essere frainteso.
E ora ti spiego come evitare di fare il mio stesso errore:
- come già accennato la prima cosa da fare è valutare se il commento arriva da qualcuno che rispecchia la tua audience. Se non è così, non dargli assolutamente importanza.
- Se invece arriva dal tuo Avatar, ringraziala, cerca di capire il suo punto di vista e approfitta dell’esperienza per imparare e farne tesoro, ma non ti abbattere. E soprattutto, non prenderla mai sul personale. Rispetta il punto di vista altrui. Vedrai che restando aperta di mente e ringraziando la lettrice per l’utile feedback, al 90% ti sarai guadagnata la sua fiducia. Sai cosa diceva Bill Gates (non uno qualunque, insomma)? “I vostri clienti più insoddisfatti sono la vostra più grande fonte di apprendimento.”
- Distingui i commenti costruttivi da quelli palesemente distruttivi. Dovresti ormai sapere che alcune persone non hanno davvero niente di meglio da fare che prendersela con gli altri. Se non c’è assolutamente niente di utile o costruttivo, torna al punto uno e dimentica di averlo letto.
- Non lasciare che i giudizi ti blocchino dall’esprimerti.
Per farla breve lascia che ti faccia una domanda: quando andavi a scuola cercavi di essere amica di tutti? E per amica non intendo gentile e cortese, intendo l’instaurare una vera amicizia.
È pressoché impossibile piacere a tutti e un blog può permetterti di instaurare un vero rapporto con le persone, anche se virtuale. Di conseguenza non puoi pensare che tutti condividano i tuoi punti di vista, i tuoi metodi o strategie o quello che hai da dire.
Come sconfiggere la paura di esporsi in pillole
Spero di averti trasmesso il mio messaggio e che d’ora in poi avrai meno paura di esporti e più voglia di condividere le tue esperienze, conoscenze e opinioni.
Rivediamo al volo gli step che puoi compiere quando la paura inizia a fare capolino:
- Non nasconderti dietro al perfezionismo
- Concentrati sulla qualità del contenuto più che sulla forma
- Dai a te stessa il tempo di imparare le tue tecniche di scrittura e comunicazione e di migliorare con l’esperienza
- Combatti la sindrome da impostore
- Identifica il tuo Avatar così che tu sappia bene a chi ti stai rivolgendo
- Fai le dovute ricerche prima di affrontare un argomento sul quale hai dei dubbi
- oppure esponi i tuoi dubbi alla tua audience e inizia un sano dibattito
- non dare per scontato che ciò che sai sia ovvio per tutti
- Aspettati e gestisci i commenti negativi
- ignorali se non provengono dal tuo Avatar
- distingui i commenti costruttivi dai quali puoi imparare qualcosa, da quelli puramente distruttivi
- se invece arrivano dal tuo Avatar, accettali con gratitudine e fai tesoro dell’esperienza
- per nessuna ragione e in nessun caso dovrai lasciare che ti fermino dal continuare a scrivere ed esprimerti
Vedrai che la paura di esporti alla tua audience si assottiglierà sempre di più nel tempo fino a sparire del tutto. Alla fine sarai solo felice di essere uscita dal guscio ed esserti resa disponibile, perché ti assicuro che ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno dei tuoi consigli.
Ti prometto che non c’è soddisfazione migliore del sapere di aver aiutato qualcun altro, fosse anche nel più piccolo dei dilemmi quotidiani.
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