Oggi voglio parlare di un aspetto molto importante che riguarda l’avvio di qualsiasi progetto, on-line e non: la scelta del nome, in gergo conosciuta come “naming”.
Ma perché la scelta del nome è di fondamentale importanza?
Beh, è molto semplice. Il nome che sceglierai all’inizio sarà quello che ti accompagnerà per tutta la vita del tuo progetto.
Una bella responsabilità, non credi?
Certo, se ti renderai conto di aver sbagliato nome, potrai rimediare cambiandolo, ma credimi, questo ti obbligherà a fare tutta una serie di operazioni e perdere così tanto tempo da farti chiedere come mai non ci avevi pensato meglio fin dall’inizio.
Ma adesso lasciami dire una cosa importante: se da un lato ti sto dicendo che trovare un bel nome e un nome giusto per il tuo progetto è estremamente importante, dall’altro voglio assicurarmi che il fatto di non trovarlo non diventi un alibi per rimandare l’apertura del tuo blog o del tuo sito web.
Sappi infatti che il successo del tuo progetto non dipenderà dal nome che hai scelto, ma dalla capacità di aver creato qualcosa che serve per risolvere i problemi di qualcuno.
Come scegliere il nome del proprio blog: la nostra storia
Sommario veloce
Per spiegarmi meglio voglio raccontarti come io e Isa abbiamo trovato il nome del nostro progetto, “Il Tuo Why” e soprattutto quanto ci abbiamo messo.
Se non ci conosci, faccio subito una premessa. Isa vive in Georgia, Stati Uniti, mentre io a Milano.
Questo significa che abbiamo dovuto scegliere il nome per il nostro progetto “a distanza” e lo abbiamo fatto tra un messaggio e l’altro su WhatsApp, qualche vocale registrato e un paio di videochiamate.
Dare un nome al proprio progetto è il primo grande passo per iniziare a “visualizzarlo” nella testa, ed è sicuramente un momento importante e anche entusiasmante.
Innanzitutto è importante avere chiaro in mente di cosa parlerà il tuo blog e a chi si rivolgerà. Queste infatti sono le prime due domande che ti dovrai porre quando vorrai dare vita a un qualsiasi progetto sul web.
Ma vediamole insieme.

Di cosa parlerà il blog?
Quando ti chiedi di cosa parlerà il tuo blog, il mio consiglio è fare un passo indietro e pensare a cosa ti appassiona veramente. Io stessa negli anni ho creato talmente tanti siti web e blog che a pensarci adesso mi sembra sciocco aver sprecato tutto quel tempo lanciando e facendo morire progetti.
Dopo pochi mesi, infatti, anche se vedevo il traffico iniziare a salire (è la cosa che mi diverte di più fare), tendenzialmente li abbandonavo.
Perché, secondo te, mi comportavo in questo modo?
Il motivo principale è che non ero realmente appassionata di quell’argomento tanto da mandare avanti un blog oltre un certo tot di tempo. Quindi sì, amo viaggiare, ma forse un travel blog era “un po’ troppo” per me. Amo i cani, ma parlare solo di cani mi sembrava riduttivo (e così via…)
Ecco, la cosa migliore sarebbe trovare un argomento di cui non sei semplicemente appassionata, ma che veramente non ti stanchi mai di approfondire. Se sei indecisa su cosa parlare, ti consiglio di leggere il nostro articolo dedicato apposta a come scegliere l’argomento del proprio blog.
Per tornare a noi, io e Isabella sapevamo che avremmo parlato di blogging e di digitale, ma ci piaceva anche l’aspetto finanziario, l’efficienza e la produttività, eccetera.
Abbiamo fatto una bella lista di quelli che sono gli argomenti di cui non ci saremmo mai stancate di parlare e li abbiamo messi nero su bianco.
Una volta delineati gli argomenti, la scelta del nome è diventata sicuramente più “semplice” da fare.
La seconda domanda che ci siamo poste, è stata
A chi vogliamo rivolgerci con il nostro blog?
Questa domanda è probabilmente ancora più importante della prima. L’argomento è talmente importante e delicato che sicuramente merita un articolo di approfondimento a parte.
Per adesso, sappi semplicemente che per iniziare un blog o un qualsiasi progetto on-line di successo, devi avere ben in mente la Persona (l’Avatar / il cliente tipo / la buyer persona / il target) a cui ti starai rivolgendo, o, più in generale, la nicchia del tuo potenziale pubblico. Se non sai di cosa sto parlando, ti consiglio di andare subito a leggere l’articolo che ha scritto Isa a riguardo: Buyer Persona, cos’è e come trovarla.
Perché non posso semplicemente aprire un blog e parlare di quello che mi va senza pensare a chi mi sto rivolgendo?
È molto semplice: perché per coinvolgere i tuoi lettori dovrai far loro sentire che ti stai proprio rivolgendo a loro, come in un dialogo tra due persone in carne e ossa. Ma per costruire un dialogo che sia valido, sei obbligata a immaginare la persona che andrà a leggerti.
Questa è solo una delle motivazioni per cui dovrai avere ben in testa il pubblico a cui vorrai rivolgerti. Ce ne sono molte altre, che ti elenco sinteticamente:
- Se avrai ben in mente il tuo utente target (il tuo avatar, la tua lettrice più accanita), saprai bene che argomenti privilegiare rispetto ad altri, perché conoscerai i suoi problemi (e come risolverli)
- Parlare “a tutti” equivale, on-line e off-line, a non parlare a nessuno. È un po’ come la storia della maggioranza dei politici italici che per paura di perdere voti dicono oggi una cosa e domani un’altra, alimentando con le proprie mani insoddisfazione e frustrazione nei loro confronti.
Non siamo qui per piacere a tutti e per comunicare e parlare con tutti, ma solo con la nostra nicchia di pubblico. - Rivolgerci solo a una tipologia di utente, permette al visitatore stesso, al tuo lettore, di capire se l’argomento può essere di suo interesse o meno. Se questo, da una parte, potrebbe tradursi in un tasso di abbandono più alto dal tuo sito, stai certa che nel tempo porterà sulle tue pagine solo traffico completamente in target con il tuo brand. E questo in cosa si traduce? Più tempo trascorso sulle tue pagine, più traffico, più engagement (coinvolgimento), più vendite, più felicità 🙂
Insomma, i vantaggi di creare il tuo utente tipo sono infiniti. Tornando al topic del nostro articolo, sapere a chi ti stai rivolgendo nelle pagine del tuo blog ti aiuterà anche nella scelta del nome.
Fatte queste premesse, andiamo avanti.

Nome per un blog personale: personal brand o brand generico?
Nel nostro caso, essendo in due, abbiamo subito escluso un nome del tipo www.nomecognome.it
Associare il proprio nome e cognome a un progetto, significa legarlo integralmente e totalmente alla propria persona, e quindi puntare tutto sul proprio personal brand.
Che cos’è il personal brand?
Nel personal brand, il blog, il sito web, il prodotto, insomma… il tuo progetto, corrisponde esattamente alla tua persona (da qui la scelta del nome e cognome).
Ma quali sono i vantaggi di scegliere un nome legato alla propria persona?
I vantaggi sono sicuramente molti: il tuo progetto ha una faccia, la tua. Questo singolo aspetto accrescerà moltissimo la fiducia dei tuoi lettori e visitatori.
“Se ci mette la faccia, allora sarà valido…”
Immagina infatti cosa succederebbe nel creare un progetto legato al tuo nome e cognome e iniziare a prendere in giro la gente vendendo o scrivendo cose totalmente inutili.
Non sarà il tuo blog o il tuo progetto l’unico a perdere di credibilità, perché la tua faccia vi sarebbe subito associata.
Investire quindi sul proprio personal brand significa
- essere molto sicuri di ciò che si è, dei propri valori e di quello di cui si vuole parlare
- essere molto sicuri di quello che si sta proponendo al proprio pubblico
- metterci la faccia (e anche l’anima, direi)
- proporre il proprio progetto come legato alla propria persona, con le proprie visioni, i propri valori e i propri ideali
A chi conviene legare il nome del proprio progetto al proprio nome e cognome?
- Sicuramente a un professionista (medico, personal trainer, fotografo, designer, eccetera…)
- A chiunque voglia sviluppare il proprio posizionamento all’interno di un mercato di interesse e divenire nel tempo una figura autorevole in quel campo.
Quali sono gli svantaggi di assegnare il proprio nome e cognome a un progetto?
- Se il progetto è fallimentare, la tua immagine verrà associata a qualcosa che non ha funzionato.
- Se vorrai lanciare un nuovo progetto, dovrai trovare il modo di differenziarlo da quello su cui hai puntato con il tuo personal brand.
- L’eventuale difficoltà di associare il tuo nome a qualcosa di diverso in caso cambiassi passione, interesse, ambito di lavoro. Ti faccio un esempio per rendere questo ragionamento più chiaro. Diciamo che hai aperto un blog in cui proponi gioielli di tua produzione. Decidi di chiamarlo Selene Monti, il tuo nome e cognome. Diciamo adesso che oltre a lanciare il tuo blog di gioielli, in realtà hai anche un altro “primo lavoro”: chessò, lavori come dipendente in un grande ufficio. In questo caso, a meno che tu non sia già convinta che appena potrai mollerai il tuo posto fisso, se iniziassi ad avere successo con il tuo “business parallelo”, potresti trovarti in difficoltà e farti “prendere sul serio” quando devi lavorare nel tuo ambito primario.
Ecco perché puntare sul proprio personal brand è sicuramente una scelta su cui riflettere per bene.
Tornando alla nostra storia, per me e Isa non c’è stato questo nodo da sciogliere: siamo due, per cui non avremmo mai potuto legare il nostro progetto a un nome e cognome.
Questo chiaramente non ci impedisce di associare a quello che scriviamo o creiamo la nostra faccia.

Come trovare un nome per il proprio blog (come trovare nomi creativi per blog)
Nel nostro caso, quindi, si trattava di inventare il nome di un nuovo brand.
Mi piacerebbe dirti che è stata un’operazione facile, ma in realtà siamo state settimane ferme, incapaci di partire con il progetto, perché non riuscivamo a trovare nessun nome che ci soddisfacesse veramente.
Qual è la scaletta che ci siamo date per scegliere il nostro nome (e creare il nostro posizionamento?)
Abbiamo innanzitutto riflettuto su ciò che significasse, nella nostra visione, il nostro brand:
- Cosa rappresenta il nostro brand?
- Cosa deve rappresentare per le nostre lettrici?
- Cosa vogliamo offrire alle nostre lettrici?
- Perché un pubblico dovrebbe seguirci e reputarci interessanti e utili?
Abbiamo poi iniziato a ragionare sul nostro Avatar (cioè la persona ideale a cui ci stavamo ipoteticamente rivolgendo). Un giorno ci siamo sentite in video-call e abbiamo buttato giù una lista di domande e risposte che hanno delineato la nostra lettrice-ideale.
Per farti ridere, ti indico alcuni che sono venuti fuori dai nostri brainstorming:
- Envisioner (dall’inglese “immaginare”)
- Senzamuri
- Senzalimiti
- Chaser garden (il giardino delle inseguitrici)
- Escidalguscio
- Officinasenzamuri
- Makify
- Keeper
- Prontivia
- Boost Your Business
- Ideaboost
- Goal achiever
- Le emergenti
Dopo giorni di brainstorming, è arrivata l’illuminazione. Abbiamo scelto il tuo why perché ci sembrava raccogliesse molti significati che sentiamo nostri:
- chiedersi “why”, nel senso di “perché” (amiamo apprendere e imparare ogni giorno cose nuove)
- chiedersi qual è il proprio “why”, nel senso di “scopo” nella vita (ognuna di noi è alla ricerca continua di un motivo “superiore” per andare avanti, di una spinta motivazionale a crescere personalmente e professionalmente)
- chiedersi qual è la propria “way”, nel senso di “strada” (un motto che ripetiamo sempre tra noi è “find your why and you will find your way”, che gioca sulla pronuncia inglese di “why” e “way”, molto simile. In italiano potremmo tradurre la frase come “trova il tuo perché (il tuo scopo) e troverai la tua strada”)

Verificare che il nome scelto abbia il dominio libero
C’è un ultimo passaggio FONDAMENTALE da fare per essere sicure di aver trovato il nome corretto: verificare che il dominio corrispondente sia libero.
Che cos’è un dominio?
Il dominio è l’indirizzo che identifica il tuo sito web. Un dominio può avere diverse estensioni, pensa solo a .it, .com, .store e le decine di altre estensioni nate negli ultimi anni.
Oggi è importante, nella fase di naming, considerare anche la disponibilità del dominio. Immaginati di aver scelto, come nome per il tuo progetto on-line, un dominio acquistato già da qualcun altro.
Quando qualcuno dei tuoi contatti e lettori ti cercherà, potrebbe infatti trovare un dominio che non ti appartiene.
Per questo è sempre importante, in fase di registrazione del tuo dominio, verificare che almeno quelli principali (.it e .com siano disponibili).
Non solo, è importante verificarlo anche perché un dominio già esistente potrebbe essere già registrato come marchio e tu potresti andare incontro a una violazione di copyright.
Quando sfortunatamente il .it o il .com non è più disponibile, verifica la qualità del sito già pubblicato. È un sito professionale? C’è dietro un’azienda o c’è un progetto personale poco curato?
Questi indizi possono suggerirti se vale la pena investire sul solo canale .it o .com, oppure se cambiare nome e ricominciare da capo.
Come scegliere il nome del proprio dominio – cosa non fare
- Cerca di evitare di acquistare nomi di dominio con caratteri diversi dalle lettere (numeri, trattini, eccetera). Esempio, meglio casaveloce.it di casa-veloce.it
- Favorisci la facilità di digitazione (e memorizzazione). Evita nomi di dominio complessi o con termini poco conosciuti.
- Non utilizzare nomi troppo lunghi (o addirittura frasi). Anche in questo caso, ricorda che la velocità e la facilità di digitazione contano moltissimo per evitare di perdere del potenziale traffico.
- Opta, se possibile, per un dominio “parlante”, già collegato all’argomento che vuoi trattare. Questo non per una particolare ragione SEO, ma semplicemente perché un nome già riconoscibile, aumenta la possibilità che i tuoi potenziali lettori clicchino sul tuo risultato nella pagina di ricerca di Google.
Per farti un esempio, se stai cercando la ricetta della carbonara, ti verrà più istintivo cliccare sul dominio www.cucinaromana.it, oppure su www.pippo.it? - Nel caso del personal branding, quindi un dominio del tipo www.nomecognome.it, chiaramente non valgono le considerazioni di cui sopra.
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Aspettiamo come sempre un tuo commento 🙂
Ciao,
Grazie per un articolo molto interessante.
Grazie del commento!