Oggi vedremo come restaurare un mobile di legno destinato con tutta probabilità alla discarica e ridargli nuova vita con un semplice procedimento di messa a nuovo.
Questo articolo è indicato per tutte le principianti, perché vedremo insieme delle semplici tecniche di base di lavorazione del legno, senza particolari difficoltà.
Ma prima di iniziare, vorrei fare una piccola premessa raccontandoti chi sono e da dove nasce la mia passione per il fai da te.
Mi chiamo Carolina, sono nata in Perù da un ingegnere (mio padre) e un architetto (mia madre). Capirai cosa poteva uscirne.
Da piccola ho passato ore interminabili nei cantieri. Da quando avevo 5 o 6 anni (e forse anche da quand’ero piccola), infatti, trascorrevo la maggior parte dei miei sabati mattina nei cantieri di Lima, accompagnando mio padre o mia madre a fare i sopralluoghi.
Ti mentirei dicendo che lo trovavo divertente. Come ogni bambina di 5 o 6 anni, sicuramente avrei trovato più appagante andare al parco o in bicicletta. Ma ciò che è stato è stato e probabilmente la mia passione per le ristrutturazioni, il fai da te e il design delle case non sarebbe nata se non avessi passato così tanto tempo in questo genere di ambienti.
Di fatto ho imparato moltissime cose che mi sono tornate utili negli anni a venire.
Dopo aver concluso la scuola, mi sono trasferita in Europa, in Germania, dove ho studiato alla facoltà di architettura della Bauhaus-Universität, a Weimar.
All’epoca vivevo in una casa con altri studenti e uno dei miei principali problemi era quindi procurarmi dell’arredamento da mettere in casa. A Weimar c’era un’usanza che adoravo: alcuni giorni all’anno chiunque poteva sbarazzarsi dei suoi vecchi mobili semplicemente lasciandoli per strada (un po’ come facciamo noi oggi a Milano quando chiamiamo l’AMSA).
Durante queste giornate, alla sera, tutti gli universitari (o almeno quelli più squattrinati degli altri) uscivano di casa per cercare di arraffare quanta più roba possibile.
Io ero una di queste.
Per contestualizzarti la cosa, ti ricordo che sto parlando degli ultimi anni Novanta, anni del post-unificazione Germania Est – Germania Ovest.
Weimar, in particolare, è una cittadina situata nel Nord-Est della Germania e, prima della caduta del muro di Berlino, si trovava nell’ex DDR, la Repubblica Democratica Tedesca, assoggettata al controllo dell’Unione Sovietica.
Era quindi una città che lentamente stava uscendo da una condizione di media-povertà, motivo per cui era frequente trovare mobilio e reperti novecenteschi abbandonati sulle strade. Weimar era, in quanto città universitaria, un crocevia di artisti e correnti d’avanguardia. Non solo, in quanto sede della Bauhaus-Universität, era anche uno dei luoghi più importanti in Europa per aspiranti architetti e designer. Unisci tutto questo all’abitudine tutta tedesca del fai-da-te e capirai come mai io e i miei compagni universitari eravamo soliti passare il nostro tempo tagliando legna, ristrutturando mobili e costruendo soppalchi.
Devi sapere poi che in Germania una cosa che non manca è proprio il legno. In questi anni è quindi iniziata la mia passione per questa materia prima, che trovo incredibilmente affascinante e viva.
Ma perché ti ho raccontato questa storia?
Perché credo che oggi più che mai, riuscire a ridare vita a dei mobili che forse abbiamo in casa e che vorremmo buttare è un gesto realmente importante che possiamo fare nei confronti dell’ambiente e del nostro pianeta.
Non solo, avere in casa dei mobili di legno vero, che non sia truciolato o compensato, conferirà alla tua casa valore e calore.
Ma che fare con quei mobili vecchi della nonna, gusto anni ’50-’60, pesanti, spesso scuri, dai mille e più orrendi intagli?
In questo articolo vedremo come ho ristrutturato una semplice credenza che Elena, la mia compagna, voleva buttare e come invece l’ho fatta ricredere!

Come restaurare un mobile di legno vecchio in poco tempo e con pochissimo sforzo
Sommario veloce
A volte è sufficiente scartavetrare il legno, togliere quindi il primo strato, per ritrovare il colore naturale e l’anima del legno, che sarà molto più chiara di come appariva una volta trattato.
In questo articolo ti mostrerò come con poche ore di lavoro sono riuscita a recuperare una vecchia credenza rovinata e restituirle nuova linfa vitale 🙂
Ristrutturando un vecchio mobile destinato alla discarica, infatti:
- risparmieremo sull’acquisto di un altro mobile
- daremo nuova vita a un oggetto di vero legno, che ha un valore molto più grande rispetto a un comunissimo mobile dozzinale di compensato o truciolato
- ci divertiremo!
Vedrai come un mobile di legno, se lasciato al suo colore naturale, può inserirsi in un arredamento moderno e fresco, donando però allo stesso tempo un forte carattere all’ambiente.
Materiale necessario per ristrutturare un mobile di legno
- Cartavetra di grammatura 80, 180 e 240 con levigatrice (per velocizzare di molto il lavoro). Una levigatrice ti costerà poche decine di euro (30-50€ al massimo). Ovviamente ti consiglio di acquistarla solamente se si tratta di un mobile grande, altrimenti potrai cavartela con i fogli di carta abrasiva.
- Olio di lino oppure olio paglierino (per ravvivare le venature del legno e allo stesso tempo proteggerlo)
- Turapori
- Altri attrezzi come cacciavite, colla al bisogno e uno straccio di cotone.
Pronta? Iniziamo!
Come restaurare un vecchio mobile di legno in 6 semplici step
Smonta il mobile in tutte le sue parti – #1
Per fare un lavoro fatto bene, il primo passaggio è sicuramente quello di smontare il mobile. La credenza che prenderò ad esempio era veramente molto basica: ho svitato le viti delle due ante e la serratura con la chiave.

Ho anche svitato tutte le cerniere, per procedere a una levigatura più accurata.
Scartavetra e leviga il legno fino ad arrivare al colore naturale – #2
Procedi adesso con la levigazione del legno utilizzando la tua macchina levigatrice. I passaggi per trattare al meglio il legno sono:
- Inizia con la cartavetra da 80 di grammatura, quella più grezza: non preoccuparti se vedrai il legno graffiarsi, perché procederemo dopo con una levigatura più raffinata. Questo passaggio serve solamente a velocizzare il lavoro e togliere il grosso del rivestimento del legno. Se vi sono delle parti scollate, procedi incollandole. Puoi utilizzare dei semplici morsetti per il legno per aiutarti, come nella foto qui sotto:

Si comprano su Amazon con pochi euro:
- Quando finalmente vedi comparire il colore naturale del legno, è ora di cambiare la grammatura con cui stai levigando il materiale: passa alla carta da 180 grammi. Questo secondo passaggio, più delicato, conferirà al legno una prima morbidezza.

Una piccola TIP una volta arrivate a questo punto
Utilizza un panno impregnato d’acqua e passalo lungo tutto il mobile. In questo modo l’acqua farà gonfiare tutte le fibre del legno, facendo alzare tutta una serie di pelucchi che andremo in seguito a levigare ulteriormente.
Attendi ovviamente che il legno sia asciutto e procedi con una nuova levigatura, utilizzando la carta da 180. In questo step si creerà una leggera polvere bianca: non eliminarla! Ti sarà di aiuto nel prossimo step di applicazione del turapori.

Questo renderà la superficie del vostro mobile incredibilmente morbida al tatto!
Applica il turapori – #3
A questo punto applica il turapori: passalo su tutta la superficie del mobile, utilizzando un panno di cotone, oppure un pennello (io personalmente preferisco utilizzare un panno).
A questo punto lascia nuovamente riposare il mobile fino a che il legno si asciughi completamente.
Leviga nuovamente il mobile, utilizzando la carta abrasiva da 240 di grammatura – #4
Siamo quasi giunte alla fine: levighiamo un’altra volta il nostro mobile, utilizzando però la carta abrasiva più fine, quella da 240 grammi.
Una volta effettuata questa operazione, possiamo rimettere nuovamente il turapori, aspettare che asciughi e levigare un’ultima volta.
Più levighiamo il legno, più questo sarà liscio e morbido al tatto.

Applica l’olio di lino sul legno, oppure l’olio paglierino – #5
Molte persone utilizzano il flatting o la gommalacca per proteggere il legno: io invece amo moltissimo l’effetto dell’olio sulle fibre naturali.
Questo perché l’olio nutre a fondo le fibre del legno, riportandole quasi in vita!
Dovrai applicare almeno due strati di olio di lino (o paglierino), utilizzando un panno di cotone. L’olio penetrerà nelle fibre del mobile, ravvivandone il colore, lo renderà ancor più morbido e allo stesso tempo ne proteggerà la superficie.
Lascia riposare il mobile fino a che si asciughi. Qui sotto vedi il mobile quasi pronto e la mia assistente di oggi 😉

Rimonta il mobile – #6
Ultimo step, banale ma essenziale: rimonta il mobile utilizzando le stesse viti che avevi tolto, in modo che le ante e le varie cerniere si chiudano perfettamente.

Se le cerniere o le parti in metallo sono arrugginite, puoi trattarle con l’antiruggine e levigarle utilizzando la carta abrasiva, esattamente come hai fatto con il legno.
Hai finito il tuo primo mobile! Da un pezzo di modernariato hai ricavato un mobile fresco e moderno, che ben si adatta a una casa dall’arredamento più contemporaneo. Ricorda infatti che il legno sta bene ovunque, soprattutto se ben dosato.
Ricorda che quando il mobile si rovinerà per l’uso, ti sarà sufficiente passare nuovamente una mano di olio di lino per riportarlo completamente a nuovo!
Ecco il risultato del restauro della mia piccola credenza!

Ti sembra un mobile vecchio e antico? Decisamente no!
Per quanto mi riguarda, amo lasciare un po’ di venature più scure e rendere il mobile meno uniforme, ma è un mio gusto personale. Se vuoi ottenere un colore più omogeno, ti sarà sufficiente levigare di più!
Piaciuto il mio primo articolo? Se hai qualche domanda o commento, scrivimi pure qui sotto 😉
Alla prossima!
Non vedo l’ora di mettermi al lavoro! ☺️ Mi sono sentita portare per mano ad ogni passaggio, inoltre ho apprezzato moltissimo il tuo racconto. Grazie 🌱