Come conoscere meglio gli utenti della tua mailing list (e perché è essenziale farlo)

Scritto da Elena Assirelli

lunedì, Mar 01
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Buongiorno e ben ritrovata!

Dopo qualche settimana torniamo a parlare di mailing list e cercheremo di farlo al meglio analizzando alcuni aspetti un po’ più tecnici.

Per fare una bella rinfrescata ti consiglio, in caso non ti sentissi troppo ferrata sull’argomento, di fare un passo indietro e rileggere l’articolo che ha scritto Isa dal titolo cos’è una mailing list (e a cosa serve).

Se ancora non ci conosci, però, vorremmo prima presentarci: siamo Elena e Isabella. Se vuoi scoprire più su di noi, leggi la nostra storia.
Il nostro blog si chiama “Il tuo why” proprio per aiutarti a restare focalizzata sul tuo perché: quel perché che ti fa balzare fuori dal letto ogni mattina con l’obiettivo di creare una vita che ami davvero. Crediamo fermamente che nel 2022 si possa creare un lavoro basato sui propri valori e interessi ed abbandonare definitivamente vite da ufficio 9.00-18.00 stressanti e frustranti. Il nostro obiettivo? Aiutarti a cambiare ed eliminare quelle scuse che ti tengono bloccata.

Ogni settimana scriviamo nuovi articoli e creiamo nuovi contenuti per te. Se vuoi darci una mano, aiutaci a crescere su Facebook cliccando il pulsante Mi Piace qui sotto, e rimaniamo in contatto!

Adesso che ci siamo presentate, bando alle ciance e torniamo al tema del nostro articolo!

Oggi vedremo perché è così importante conoscere al meglio gli utenti iscritti alla nostra mailing list e ti farò un semplice esempio di cosa ho fatto per “riattivare” una vecchia lista di circa 3000 contatti.

mailing list cos e

Come conoscere meglio gli utenti della tua mailing list

Conoscere la propria audience, l’abbiamo detto mille volte, è fondamentale.

Senza capire con chi stiamo parlando, infatti, sarà difficile proporre loro qualcosa di davvero utile e interessante.

Anche se crediamo di essere state chiarissime nel nostro blog su chi siamo, cosa facciamo e a chi ci rivolgiamo veramente (abbiamo fatto la nostra analisi della Buyer Persona), non è affatto detto che tutte le persone che si sono iscritte alla nostra mailing list siano davvero chi noi pensiamo.

Ma continua a leggere per capire meglio dove voglio arrivare…

Quando apri un blog sei convinta che servirà a un certo scopo. Ad esempio, potresti partire con l’idea di parlare di libri.

Se fin da subito imposti un form per permettere a chi ti legge di iscriversi alla tua newsletter, è possibile che, anche se lentamente, questa lista inizi via via a popolarsi.

Anche se è sbagliatissimo, capita molto di frequente di non “coccolare” gli utenti iscritti alla propria newsletter.

Questo perché, soprattutto all’inizio, quando si hanno poche decine di iscrizioni, ci si concentra su altre cose, come scrivere articoli, iniziare la promozione sui social network, eccetera, dimenticandosi della nostra cosa più importante, la lista dei nostri iscritti.

Capita quindi di ritrovarsi dopo mesi e dirsi:

“Cavolo! Ma la newsletter! È un sacco che non scrivo ai miei iscritti… Da dove comincio?”

lavoro da casa

Più avanti ti farò vedere un veloce esempio di come ho riattivato un elenco di più di 3000 contatti e impostato un nuovo piano di comunicazione.

Per farlo ho utilizzato MailerLite, strumento di e-mail marketing che ti consigliamo caldamente di usare – è ottimo per iniziare e offre un piano gratuito fino a 1000 iscritti. Ad ogni modo potrai fare quello che sto per mostrarti con la maggior parte dei provider di newsletter (MailChimp, MailUp, eccetera).

Anche se vedremo come fare step by step per conoscere meglio i nostri utenti e come riattivare una lista, vorrei più che altro farti riflettere sull’aspetto diciamo più “filosofico” che sta dietro a una buona strategia di e-mail marketing.

E-mail marketing: un numero che ti farà strabuzzare gli occhi

Se pensi che “tanto mandare newsletter è inutile, le e-mail non le apre mai nessuno“, ti mostrerò una semplice statistica che ti farà ricredere completamente.

Alcune ricerche mostrano infatti che per ogni sterlina spesa in e-mail marketing, il possibile ritorno è di 44 sterline.

Vogliamo parlarne?

Quale altro canale di comunicazione ha un ROI così alto?

(ROI = Return On Investment, ovvero ritorno sull’investimento. In poche parole spendi 1 e ottieni 44)

Il punto quindi non è tanto che “nessuno ormai legge più le e-mail”, ma come impostare al meglio l’e-mail marketing.

Non entrerò troppo nello specifico su come strutturare al meglio una strategia di e-mail marketing per non mettere troppa carne al fuoco.

L’unica considerazione che posso fare per farti riflettere è semplicemente questa:

Quali e-mail apri?

Quali scorri senza neanche leggere l’oggetto?

Prova a riflettere su questo e sono sicura che ti darai da sola molte risposte che ti aiuteranno a pensare a una strategia efficace.

Questa breve introduzione aveva semplicemente lo scopo di farti ricordare che:

  • Sì, hai una lista di iscritti alla newsletter
  • Sì, li stai ignorando da troppo tempo
  • Sì, è il momento di ricontattarli
  • No, non domani…
  • … subito!
e mail

Come riattivare una lista di contatti inviando una newsletter

Situazione: una lista di circa 3000 persone dimenticate e mai contattate nell’ultimo anno.

Già, un vero spreco (mi tiro le orecchie da sola).

Il sito in questione è un portale nazionale che raccoglie summer camp per bambini e ragazzi.

Immagina dunque un portale con centinaia di proposte sparse in diverse regioni Italiane.

Il primo problema che mi trovavo davanti, dunque, era il seguente: come faccio a conoscere la località degli iscritti alla mia newsletter?

Senza sapere da dove scrivono infatti, come faccio a proporre loro dei summer camp che gli interessano?

Ma c’era un’altra problematica.

Devi sapere che i summer camp si dividono in due tipologie principali:

  • I summer camp diurni (i cosiddetti “centri estivi”), che il bambino frequenta come fossero una “scuola”, tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00
  • I summer camp residenziali con pernottamento, che durano una o due settimane (quelle che una volta erano le “colonie estive”).

Perché questo dato è importante?

Perché se un iscritto è di Milano e vuole mandare suo figlio a un centro estivo diurno, cercherà ovviamente qualcosa di vicino a casa (quindi gli interessano solo centri estivi diurni a Milano – magari nello stesso quartiere).

Lo stesso iscritto di Milano, però, in caso stia cercando campi estivi residenziali con pernottamento, potrebbe essere interessato a proposte di più lungo raggio, come il Nord e il centro Italia.

Capisci dunque che due erano le cose che mi interessava sapere:

  • Di che località erano i miei iscritti
  • A quale “prodotto” (centro estivo diurno oppure campo estivo residenziale) erano interessati

Questa situazione che ti ho illustrato può ovviamente prendere mille diverse sfumature in base a quello che è il tuo blog o business online.

Se, ad esempio, nel tuo blog ti occupi di due temi completamente differenti, potresti avere un’audience interessata solo a uno o all’altro.

La cosa migliore, in questi casi, sarebbe creare due form optin (dove chiedi di inserire il tuo indirizzo e-mail per iscriverti alla newsletter) differenti:

  • Sulle pagine in cui parli dell’argomento x inserire un form optin x che invia automaticamente i tuoi iscritti al segmento di pubblico x
  • Sulle pagine in cui parli dell’argomento y inserire un form optin y che invia automaticamente i tuoi iscritti al segmento di pubblico y

Se ti sembra che io stia parlando arabo non disperare: sicuramente approfondimento questo aspetto (la segmentazione del pubblico) in un altro articolo.

Tornando al mio problema, dunque, quello che mi interessava fare con l’invio della mia prima newsletter erano sostanzialmente due cose:

  • Riattivare una lista che non riceveva newsletter da oltre un anno
  • Capire un pochino meglio chi componeva la mia lista (scoprendo località e tipologia di camp di interesse).

Ho quindi impostato un’e-mail in cui ho cercato di lavorare sul copy del mio oggetto:

Ho optato per la formula

“Ho delle scuse per te (e delle succose novità su argomento x)”

Questi sono stati i risultati della mia campagna.

statistiche invio campagna

Considerando che stavo lavorando su un pubblico più o meno freddo (non ricevevano newsletter da oltre un anno) direi che sono stati risultati incoraggianti.

Quasi il 40% ha aperto la mia e-mail, circa il 10% ha fatto almeno un click e solamente 9 persone si sono disiscritte (non dobbiamo avere paura delle disiscrizioni!)

email marketing cos e

Il contenuto della mia e-mail di riattivazione

Nella mia e-mail ho cercato innanzitutto di scusarmi subito per essere sparita così a lungo (le “scuse” che ho inserito nell’oggetto).

Sono passata quindi a dare subito valore, parlando di tutte le novità della prossima estate (le “novità” che ho inserito nell’oggetto”).

In questa sezione, oltre alle novità, ho inserito i link ai migliori contenuti che avrebbero potuto trovare sul blog del sito.

Ho inserito poi un summary “Cosa non puoi perderti di questa e-mail” dove ho elencato 4 cose che sapevo che sicuramente sarebbero interessate alla maggior parte dei miei iscritti.

L’ultima di queste 4 cose, in particolare, era una richiesta di “presentazione”.

Il titolo è stato “Raccontaci che summer camp stai cercando. Ci permetterai di aiutarti”.

In questa sezione ho inserito un “survey” di Mailerlite, direttamente nel corpo dell’e-mail, come puoi vedere sotto:

survey mailerlite

Il lettore poteva quindi selezionare il famoso “prodotto” su cui preferiva ricevere news. Inviando la risposta, gli compariva una seconda domanda:

“Da che città ci scrivi?”, con un campo di testo libero.

A questo punto il lettore poteva compilare il campo e inviare le risposte.

STOP.

Fine dell’e-mail.

Più di 100 persone hanno risposto alle nostre domande. Certo non sono moltissime considerando che abbiamo inviato più di 3100 e-mail, ma ci sono due aspetti da considerare:

  • Questa e-mail aveva innanzitutto lo scopo di riattivare la lista dicendo un bel “Hey, siamo tornati!” Per questa ragione il sondaggio è stato inserito alla fine dell’e-mail stessa (e come puoi immaginare, difficilmente tutte le persone arrivano a leggere tutto il tuo contenuto)
  • Questo sondaggio andrebbe inserito, per essere più performante, al momento dell’iscrizione alla newsletter (cosa che ovviamente poi ho impostato).

La cosa interessante, però, è che chi ha iniziato il brevissimo sondaggio (due domande), lo ha completato in oltre il 98% dei casi.

risposte al sondaggio

Questo ci fa riflettere sul fatto che fare due domande è più che sufficiente.

Il nostro scopo è ottenere infatti quante più risposte possibili, per cui focalizziamoci su quello che ci interessa veramente se vogliamo mantenere il tasso di completamento del sondaggio il più alto possibile.

Come impostare un survey con MailerLite step by step

Ma passiamo alla pratica.

Una volta impostata la nostra e-mail, inseriamo un blocco survey. Lo troviamo sulla sinistra del nostro blocco editor.

survey block

Cliccando sul blocco sondaggio, sul lato destro dell’editor si apriranno le nostre impostazioni.

sondagio tce

Nel nostro sondaggio, come abbiamo visto, abbiamo impostato due domande:

  • Una Multiple choice (ti interessa prodotto x o prodotto y?)
  • Una open question (da che città ci scrivi?)

Il terzo elemento (chiamato Outro) è quello standard che conclude il sondaggio (il ringraziamento).

Cliccando sulla matita a fianco della domanda, potrai ovviamente impostare la domanda stessa e le risposte.

esempio domanda

Una volta impostate le nostre due domande, clicchiamo sul Label “Rules” in alto e arriviamo alla parte più interessante.

Nelle regole, infatti, potremo dire a MailerLite come “segnarsi” le risposte che hanno dato i nostri iscritti.

La formula sarà più o meno questa:

RULE #1

Se la Q1 (question 1 / domanda 1) “is answered with specific answer” (ha come risposta una risposta specifica) allora “update a custom field” … with a specific value.

Cosa significa in italiano?

MailerLite, per favore, se un utente ha selezionato centri estivi diurni nella prima domanda, aggiorna un campo personalizzato (custom field) con la risposta.

Se hai capito la logica, quello che stiamo facendo è creare un custom field che abbiamo chiamato “tipologia di camp” e creato due regole nel sondaggio:

  • Quando utente x seleziona campi estivi residenziali, aggiorna il custom field tipologia di camp con campi estivi residenziali
  • Quando utente x seleziona centri estivi diurni, aggiorna il custom field tipologia di camp con centri estivi diurni

L’ultima regola riguarda invece la seconda domanda, nel nostro caso a risposta aperta (la città da cui ci scrivi)

In questo caso l’abbiamo impostata come nell’immagine qui sotto:

custom field city

A questo punto, create le nostre domande e le nostre regole, possiamo inviare la nostra newsletter.

Grazie a questa e-mail di riattivazione, oltre ad aver detto alla nostra audience “Hey, ci siamo!” abbiamo iniziato a conoscerla un po’ meglio.

Se andiamo nella nostra sezione “subscribers”, infatti, ci troveremo nelle colonne City e Tipologia di camp le risposte della nostra audience, come nell’immagine qui sotto:

subscribers

A questo punto potremo usare questi dati al meglio per conoscere chi davvero compone la nostra lista e inviare loro dei contenuti davvero utili.

Ti è piaciuto questo articolo? L’hai trovato troppo tecnico oppure troppo semplice?

Ti lascio il link per procedere con l’iscrizione a MailerLite (ricorda, finchè la tua lista avrà 1000 contatti, MailerLite sarà gratis!)

Aspetto volentieri un tuo commento!

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Grazie per essere arrivata alla fine dell’articolo! Siamo (ovviamente) anche su Facebook: clicca “Mi Piace” qui sotto e teniamoci in contatto!

Elena Assirelli

Elena Assirelli

Digital Marketer e amante della SEO. Da quando ho 11 anni passo gran parte della mia vita davanti allo schermo di un computer. E no, non mi sento nerd, anche se qualche amico sostiene il contrario. Per oltre 15 anni ho giocato a pallavolo, una delle mie grandi passioni. Amo viaggiare e scattare fotografie e in generale mi appassiono di tutto quello che mi fa crescere come persona. E sì, da sempre amo molto il web, per due ragioni fondamentali: perché il web è un luogo dove succedono cose magiche e perché il web è un luogo dove si può diventare liberi.

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