Ciao e ben ritrovata!
Questa settimana pubblichiamo con piacere un blog post scritto in collaborazione con FiscoZen.
FiscoZen è un servizio che ti permette di gestire la tua partita IVA attraverso una piattaforma on-line, offrendo su richiesta un servizio di consulenza con il supporto di consulenti fiscali specializzati.
Insieme alla redazione di FiscoZen abbiamo voluto approfondire il tema dell’apertura di partita IVA quando si ha un blog o un business on-line.
Aprire una Partita IVA per un blog: i primi step
Sommario veloce
In questo articolo vedremo in particolare se e come è obbligatorio aprire la partita IVA quando si ha un blog, oltre a capire i primi step da fare per comprendere al meglio la normativa fiscale italiana.
Pronta? Partiamo!
Blog: lavoro occasionale o Partita IVA?
Non è detto che, per dedicarsi ad una qualsiasi attività che abbia a che fare con il mondo dei blog, sia indispensabile avere la Partita IVA.
Alcune prestazioni, infatti, possono essere rese anche dai cosiddetti “lavoratori occasionali”, purché tutto si svolga entro i limiti posti dalla legislazione.
Quali sono? Il primo requisito riguarda la durata della prestazione, che non può essere superiore a 30 giorni l’anno (per singolo committente).
In secondo luogo, dev’essere di carattere episodico, ovvero non può ripetersi con regolarità: sì, dunque, ad un’unica collaborazione, no ad un servizio reso una volta ogni mese.

Ti ricordo, inoltre, che i lavoratori occasionali (senza Partita IVA) non possono promuovere o pubblicizzare in alcun modo la propria attività, cosa che va in contrasto con il desiderio di affermarsi sul web.
Se, infine, il tuo business è legato alla vendita di prodotti (inclusi quelli digitali e i servizi “a pacchetto”) o richiede la sottoscrizione di un contratto (come nel caso delle inserzioni che apparirebbero sul blog per generare un guadagno), o se ancora prevede un inquadramento da ditta individuale, sappi che non è consentito il ricorso alla prestazione occasionale.
Dovrai, invece, attivarti per aprire una Partita IVA.
Guadagnare con un blog: ecco come tanti bloggers guadagnano on-line
Immagina, per un attimo, di poterti svegliare al mattino ad un orario comodo e fare colazione con calma (senza temere di perdere l’ultima corsa del bus).
Immagina, ora, una vita fuori dall’ufficio, lontano da dinamiche che, a volte, si rivelano asfissianti e dall’obbligo di rispettare un determinato dress code. Elena e Isabella ne hanno parlato tante volte nei loro articoli dedicati al lavoro da casa.

Un divano confortevole al posto della solita scrivania, musica rilassante ad accompagnarti mentre eserciti la tua creatività, una pausa pranzo che ti permetta di alimentarti al meglio e senza fretta.
No, non stiamo descrivendo la vita da favola di qualche nota influencer, ma quella che, per molti e, soprattutto, per molte, rappresenta la semplice quotidianità. Difatti, per ottenere tutto questo non occorre essere straricchi.
Al contrario, oggi bastano un PC ed una connessione ad Internet!
Lavorare online con un blog
Esistono tanti modi per guadagnare online con un blog. Tra questi, aprire e creare un blog è una delle opzioni più comuni.
Il motivo? Innanzitutto, perché non servono particolari competenze in ambito informatico, né è necessario un budget a tre o quattro zeri per muovere i primi passi nel settore: molti blogger, infatti, hanno cominciato a scrivere da casa e, solo in seguito, hanno costruito un vero e proprio business.

Ma come si guadagna, effettivamente, con un blog?
Le strategie sono tante e vanno dal semplice sistema “pay per click” (che ti permette di ricevere un compenso – seppure minimo – per ogni utente che visualizza e/o clicca sulle inserzioni presenti sul tuo sito) alle affiliazioni (che, invece, prevedono il rilascio di commissioni sulla vendita di prodotti e/o servizi).
Altri metodi per far “fruttare” il proprio blog?
C’è chi utilizza questo strumento per promuovere videocorsi, lezioni ed altri prodotti digitali scaricabili online. Altri, invece, preferiscono offrire consulenze “su misura”.
In ultimo, se il blog raggiunge un buon livello di popolarità ed autorevolezza in un dato ambito – dalla moda al fai-da-te, dal giardinaggio all’elettronica – è probabile che siano le stesse case produttrici a contattare l’autore ed a proporgli di pubblicizzare, dietro compenso, gli articoli in commercio.
Se sei interessata ad approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere la guida di Elena e Isabella su come guadagnare con un blog.
Come impostare il proprio business?
Ciascuna delle modalità che abbiamo elencato qui sopra prevede lo sviluppo di un apposito piano di business.
Ma non è tutto: a seconda dell’impostazione scelta, a variare non sono soltanto le strategie di marketing o le competenze richieste, bensì anche le norme che regolano l’esercizio dell’attività.
Chi lavora online, infatti, è tenuto ad operare entro vincoli ben precisi – anche dal punto di vista fiscale – proprio come accade per i professionisti “tradizionali”.
Ciò significa che, a seconda dei casi, l’apertura della Partita IVA si rende necessaria già dagli inizi, oppure solo dopo aver raggiunto una forma stabile.
In più, sempre sulla base del modello di business, bisogna scegliere tra un inquadramento di tipo libero-professionale ed uno da ditta individuale, motivo per cui è bene avere chiare le differenze a livello di costi, procedure e adempimenti (sia sul breve che sul lungo termine, come vedremo meglio in seguito).
Aprire Partita IVA in 3 step
L’apertura della Partita IVA può sembrarti un passo azzardato, sia per via dei presunti costi (che, secondo alcuni, sarebbero impossibili da sostenere senza un reddito elevato), sia per le troppe responsabilità.

È veramente così?
1) Inquadramento → La scelta dell’inquadramento – professionista o ditta individuale – è centrale per delineare la procedura di avvio dell’attività.
Nel primo caso, infatti, basta seguire i passaggi indicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate e non sono previsti costi di apertura per la Partita IVA.
Diversamente, nel secondo, bisogna inviare una pratica telematica chiamata ComUnica, che accorpa insieme vari step: – Iscrizione al Registro Imprese e alla Camera di Commercio – Apertura P. IVA e definizione Codice ATECO / regime fiscale – Iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS
2) Regime fiscale → Un altro punto essenziale riguarda la scelta del regime fiscale: tra ordinario semplificato e forfettario, il secondo è certamente più conveniente per via di una tassazione fissa (con aliquota standard al 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni) e dell’esonero da numerosi obblighi.
3) Cassa Previdenziale → Il terzo ed ultimo step consiste nell’iscrizione alla Cassa Previdenziale: Gestione Separata INPS per i professionisti che lavorano online (privi di una Cassa apposita, a differenza di altre categorie) o Gestione Artigiani e Commercianti per le ditte individuali (da effettuarsi con la ComUnica).
Adesso che hai capito come iniziare a muoverti per aprire un Partita IVA, ti consigliamo di approfondire l’argomento per non trovarti un domani qualche contestazione a livello fiscale.
Hai domande? Dubbi? Lasciaci un commento qui sotto!
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